Tra Gramsci e Teilhard. Politica e fede in Alberto Scandone (1942-1972)
"La politica della guerra di posizione è la politica giusta (...), ma il problema è tener desta nei fortini necessariamente attrezzati con tutti i conforts, la volontà di una città futura". Protagonista degli anni Sessanta, Alberto Scandone ha speso la sua breve ma intensa esistenza in un'inesauribile attività, politica e pubblicistica, al servizio di un progetto delineato fin dall'adolescenza. Sulla base di scritti inediti e di testimonianze questa biografia ricostruisce il suo itinerario umano e culturale che si snoda all'interno di un mondo - la Firenze di La Pira e gli elitari collegi svizzeri, la Roma dei giochi politici e di Pasolini, le vitali contraddizioni di Palermo e i drammi della Sicilia - che coniuga in un intreccio singolare le ragioni personali del vivere e quelle universali della Storia. Ne emerge il profilo di una personalità ricca e poliedrica: realismo politico e tensione morale, umorismo e distacco da sé, vocazione ereticale e senso delle istituzioni, un'intima spiritualità in cui si avvicendano resistenza e resa alle pressioni della Grazia. In Appendice alcuno scritti e documenti inediti.
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Anno edizione:2012
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