Tra Scienza e Fantascienza

Atmosfere senza tempo, sonorità ipnotiche, arrangiamenti minimali. E un compositore dotato di una passione infinita per la musica, sperimentatore nel suo codice genetico, innovatore per vocazione, a suo agio con vari strumenti per forgiare temi d'avanguardia. Piero Umiliani era già avanti nella costruzione di sonorità completamente nuove alla fine degli anni Settanta. In "Tra Scienza E Fantascienza" il suo alter ego Moggi sperimenta groove alternativi, musica elettronica, melodie jazz e motivi di colonne sonore. Una delle librerie musicali più interessanti della discografia del compositore italiano, ristampata con una nuova rimasterizzazione da Musica Per Immagini, è in piena sintonia con il suo titolo. La fantascienza ci ha aperto gli occhi su una varietà di scenari, possibili o impossibili, a volte a lieto fine, a volte apocalittici, a volte familiarmente vicini, più spesso lontani, e sempre capaci di ispirare la nostra immaginazione. Per l'istrionico artista è stato forse necessario un salto cosmico minore per creare questo capolavoro. Al centro della copertina, una strana creatura con un solo occhio, con le mani su un becher contenente un misterioso liquido rosso. Alla sua destra, un cerchio simbolico è impresso su una superficie sabbiosa e tre bizzarre costruzioni, simili ai matracci volumetrici che si trovano in laboratorio, di diverse altezze e forme. In lontananza si vede uno strano pianeta blu.Abstract non presente