Ucciderò controvoglia

Oscar Ponti, illustre criminologo, è prossimo alla pensione, quando viene contattato da un uomo, il quale gli confida di voler iniziare a uccidere. Subito il professore comprende che quanto l’individuo preannuncia corrisponde al vero. L’omicida, nel dipanarsi degli eventi, prende coscienza dello stato di disperazione di cui è preda, realizzando di non essere afflitto, in realtà, dalla tara genetica che aveva invece creduto gli appartenesse; ma ormai è troppo tardi. Gli enigmi che sottopone al criminologo, attraverso cui fornisce gli strumenti necessari per essere rintracciato, svelano l’urgenza di porre fine a questo percorso, all’esito del quale egli troverà il modo di rappresentare la natura paradossale e parassitaria del Male, ineluttabilmente destinato alla sconfitta.