L'ultima spiaggia. Alkamar, la strage dimenticata e cinquant’anni di misteri italiani
Tra il 26 e il 27 gennaio del 1976 un commando di killer fa irruzione nella casermetta dei carabinieri di Alcamo Marina, in provincia di Trapani, e uccide l’appuntato Salvatore Falcetta e il carabiniere semplice Carmine Apuzzo. Le indagini puntano subito al terrorismo rosso: vengono arrestati Giuseppe Mandalà, Giuseppe Gulotta, Vincenzo Ferrantelli e Gaetano Santangelo che, dopo ore di violenze, confessano di aver partecipato all’agguato, salvo poi negare tutto davanti al magistrato. Mandalà morirà dietro le sbarre, Ferrantelli e Santangelo fuggiranno in Sudamerica mentre Gulotta resterà in carcere per ventidue anni, fino a quando uno dei carabinieri confesserà le torture di quella notte e scagionerà i quattro. Chi ha ucciso, dunque, i due carabinieri? E, soprattutto, perché? Su Trapani aleggia la presenza di Gladio che proprio lì aveva basi logistiche e depositi di armi e scorie radioattive da destinare alla Somalia, la “pattumiera” d’Europa. E così, da una strage dimenticata parte un filo nero che porta a Peppino Impastato, al delitto del colonnello Russo, del giornalista Mario Francese, passando per l’omicidio Rostagno e per quello di Ilaria Alpi che in Somalia stava conducendo le sue inchieste. La voce narrante è di Giuseppe Gulotta che, a cinquant’anni dai fatti, continua a chiedersi: «Perché proprio io?»
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Anno edizione:2026
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