Urla senza suono. Graffiti e disegni dei prigionieri dell'inquisizione - Giuseppe Pitrè,Leonardo Sciascia - copertina
Urla senza suono. Graffiti e disegni dei prigionieri dell'inquisizione - Giuseppe Pitrè,Leonardo Sciascia - copertina
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Letteratura: Italia
Urla senza suono. Graffiti e disegni dei prigionieri dell'inquisizione
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Descrizione


Palazzo dello Steri a Palermo, dimora di una grande famiglia feudale, poi sede dell'Inquisizione e delle sue carceri. Assieme al testo del Pitrè, questo libro raccoglie le vecchie foto dei graffiti, il commento di Sciascia e una Nota di Giuseppe Quatriglio che ripercorre tutta l'avventura della scoperta e della riscoperta, da quelle urla senza più suono alla memoria dei tempi presenti, testimoni di nuove inquisizioni.

Dettagli

15 gennaio 2000
232 p.
9788838914225

Conosci l'autore

Foto di Giuseppe Pitrè

Giuseppe Pitrè

1841, Palermo

Folclorista italiano, fu il più importante raccoglitore e studioso europeo di tradizioni popolari del XIX secolo e, in Italia, il fondatore della scienza folcloristica. Medico di professione, e folklorista per vocazione, sin dagli anni giovanili intraprese un’intensa attività di raccolta di ogni possibile materiale: canti, proverbi, giochi, usanze, indovinelli e soprattutto fiabe. Questo immane sforzo cominciò a concretizzarsi, a partire dal 1870, nella realizzazione di una monumentale opera in 25 volumi, la Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane. Di questa serie fanno parte i quattro volumi di Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani, editi nel 1875 (con lo stesso titolo, per i tipi della Donzelli, è stata pubblicata nel 2013 la traduzione...

Foto di Leonardo Sciascia

Leonardo Sciascia

1921, Racalmuto

Leonardo Sciascia è stato uno scrittore e uomo politico italiano. Esordisce sotto il segno di una prosa poetica (Favole della dittatura, 1950; La Sicilia, il suo cuore, 1952) che lascia però presto il passo ad una vena che si rivelerà per lui più feconda. A dire dello stesso Sciascia, la sua cifra più autentica affonda infatti le radici in «una materia saggistica che assume i modi del racconto». Questa direzione è subito evidente fin da Le parrocchie di Regalpetra (1956) e Gli zii di Sicilia (1958), che mostrano come gli spunti di cronaca isolana si sappiano fare pretesto e cornice per indagare sul costume sociale e le sue degenerazioni.Esempi ancor più compiuti in tal senso saranno Il giorno della civetta (1961) e A ciascuno...

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