Utopie misurate
A che serve misurare quello che tendenzialmente non vuole essere misurato? Ventitré Utopie Urbane del XVIII-XX secolo compongono tracce di un percorso fascinoso, tra problemi di misura e necessità di figura, e riflettono sul ruolo e l’attualità dell’Utopia come esercizio personale di desiderio e di bisogno. Questo volume non ha la pretesa di produrre uno studio storico-cronologico completo dei progetti sulla città dell’utopia, quanto di mettere in sequenza alcuni ragionamenti sul ruolo e le ricadute del progetto utopico sulla pratica e sul pensiero architettonico di oggi. Le Utopie Urbane studiate sono messe a confronto partendo da dimensioni comparabili e applicate in maniera estensiva sui 1.680 ettari della zona industriale di Porto Marghera. La spalmatura di ogni utopia su quell’ambito territoriale sono servite a mettere sotto stress i modelli presi in esame, per cui lo smisurato o l’atomico vengono sconfitti dalla dimensione conforme usata. Riescono a risultare parzialmente convincenti soltanto le scale intermedie; e la dicotomia insanabile tra utopie antiurbane e megalopolitane è perfettamente rappresentata dal confronto in situ della wrightiana Broadacre e di Plug-in City.
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Anno edizione:2024
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In commercio dal:30 novembre 2024
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