La valigia del signor Budischowsky - Isabella Bossi Fedrigotti - copertina
La valigia del signor Budischowsky - Isabella Bossi Fedrigotti - copertina
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Letteratura: Italia
La valigia del signor Budischowsky
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Descrizione


Una vecchia, grande valigia d'altri tempi - contenitore non solo di vestiti, calze e scarpe, trasgressioni, felicità e dolori - accompagna le vacanze di un gruppo di bambini prima, di ragazzi poi e infine di adolescenti. Tra l'ironico e l'ingenuo i racconti ripercorrono villeggiature e viaggi al mare, in montagna, in campagna: minime storie di famiglia, in ciascuna delle quali c'è un sussulto che crea un piccolo scompiglio nell'ordinato o monotono scorrere dei giorni. Prima o poi si apre, insomma, nelle quotidiane e compatte certezze, uno squarcio che lascia intravedere ai giovani protagonisti un altro mondo: quello diverso, distante e indecifrabile degli adulti. Con un nuovo racconto inedito

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Dettagli

Tascabile
151 p., Brossura
9788817001779

Valutazioni e recensioni

  • Renzo Montagnoli

    Può una vecchia valigia essere fonte di tanti ricordi? Certamente, come anche qualsiasi altro oggetto, a patto che a far emergere dalla memoria eventi del passato sia un acuto osservatore; per poi metterli nero su bianco, occorre un narratore che abbia la straordinaria abilità di rendere interessanti e piacevoli anche fatti apparentemente banali. Con la sua scrittura semplice, ma non povera, con uno stile quasi colloquiale Isabella Bossi Fedrigotti si impegna nel tema che le è più congeniale, quello del ricordo. La vecchia valigia di pelle fabbricata a Brno da un artigiano dal nome pressoché impronunciabile e da tanto tempo presente nella casa di famiglia è così il pretesto per raccontarci un po’ della sua gioventù, con la vacanza al mare, insieme alla sorella e ai due fratelli, accompagnati dalla tata tedesca, a quella in montagna, dalla zia, con la famiglia questa volta al completo. Lei é bambina e certe storielle fanno un po’ sorridere, però sono tipiche di quell’età dell’essere umano. La valigia è sempre presente, anche quando si va in collegio dalle suore (assai riuscita la descrizione di queste) e infine è quasi un oggetto del contendere fra una mamma e un papà continuamente litigiosi, con lui che minaccia di andarsene e che allo scopo riprende la valigia dalla soffitta, la porta nella camera d’ingresso e lentamente la riempie di indumenti, per poi fermarsi, e lei che la nasconde, lui ancora che la ritrova, la riporta giù e la stipa di vestiario, senza poi tuttavia andarsene. Piccoli dispetti, atteggiamenti pateticamente infantili in due adulti che dovrebbero dare l’esempio di una sana famiglia ai figli e questi che assistono impotenti e anche attoniti sono forse le pagine migliori di questo breve romanzo che si lascia leggere in breve tempo, senza particolari pretese o messaggi di rilevante profondità, ma che alla fine risulterà un gradevolissimo passatempo. Non solo, però, perché stimolati dalla circostanza il nostro pensiero finirà con il correre a qualche oggetto che è presente nelle nostre case e che è il simbolo di una vita; potrà essere un mobile, un apparecchio fotografico, insomma qualsiasi cosa che possa riaccendere la nostra memoria e che, con un po’ di commozione, alimenti un flusso di ricordi.

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Foto di Isabella Bossi Fedrigotti

Isabella Bossi Fedrigotti

1948, Rovereto

Giornalista e scrittrice italiana con madre austriaca.Ha esordito nella narrativa nel 1980 con Amore mio, uccidi Garibaldi (Longanesi; Tea 1991). Con il secondo romanzo, Casa di Guerra (Longanesi 1983) è stata finalista al Premio Strega ed al Campiello. Il successo al Premio Campiello è arrivato nel 1991 con il terzo romanzo, il bestseller Di buona famiglia (Longanesi; Tea 1993). Del 1996 è Magazzino vita (Longanesi; Tea 1998), a cui hanno fatto seguito Il catalogo delle amiche (Rizzoli 2001), La valigia del signor Budischowsky (Rizzoli 2003), Il primo figlio (Rizzoli 2008), Se la casa è vuota (Longanesi 2010).

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