Il miglior legal thriller degli anni '80 e uno dei migliori legal thriller di tutti i tempi. Non è un caso che dietro che dietro la macchina da presa ci sia Sidney Lumet, uno dei registi più dimenticati ma più pregevoli che il cinema americano ci abbia mai donato. Un film dolentissimo, recitato da un Paul Newman poche volte così efficace, con un James Mason cattivissimo e una mimetica Charlotte Rampling. La regia è eccezionale, e già la prima scena, con l'inquadratura che si avvicina lentamente al grande Newman basterebbe per accontentare ogni cinefilo. Poi il film è una metafora sull'America, su come spesso e volentieri il sistema giudiziario sia disfunzionale e su come il singolo cittadino sia abbandonato a se stesso, a meno che ricopra una posizione di potere. Tutto gira alla perfezione, i colpi di scena e la risoluzione non sono assolutamente banali e non si potrebbe uscire più soddisfatti dalla visione di una pellicola. In definitiva un capolavoro assoluto e uno dei migliori film di Lumet, che, pur avendo girato una miriade di film, molto raramente non è riuscito a centrare il mirino nella descrizione socio-politica dell'America. Da riscoprire.
