Veronese e Padova. L'artista, la committenza e la sua fortuna. Ediz. illustrata
Pur non essendo Padova il centro principale dell'attività di Paolo Veronese, la committenza dei Benedettini e di alcune famiglie importanti come i Pisani e i Contarini ottenne, tra gli anni cinquanta e settanta del Cinquecento, una serie di capolavori del maestro per la città e il territorio. La sua opera fu accompagnata da altri artisti che esprimevano un mondo figurativo a lui affine, come Zelotti, fu proseguita dai figli e dal fratello, dagli allievi come l'Aliense, e da altri interpreti locali, quali Bissoni e Damini, che riproposero il suo stile alla luce della sensibilità barocca. Nel corso del secolo XVII le invenzioni del Caliari conobbero un'immensa fortuna, furono riprese in copie e stampe, rivisitate da artisti di notevole livello, da Lefèvre, Pellegrini e Fumiani fino a Sebastiano Ricci, il quale fece del gusto veronesiano la base per la diffusione su scala europea del rococò veneto. Pubblicato in occasione della mostra padovana, il volume illustra questa vicenda attraverso i saggi di Davide Banzato, Giuseppe Gullino, Giovanna Baldissin Molli, Sergio Marinelli, Elisabetta Gastaldi e l'esempio significativo di una cinquantina di dipinti e di una quarantina di stampe.
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<p>Catalogo della mostra, Musei Civici agli Eremitani di Padova, 7 settembre 2014 - 11 gennaio 2015. Volume nella sua brossura oroginale, 192 pagine profusamente illustrate a colori. Libro in condizioni di nuovo - brand new in original shrinkwrap -- Pur non essendo Padova il centro principale dell'attivit&agrave; di Paolo Veronese, la committenza dei Benedettini e di alcune famiglie importanti come i Pisani e i Contarini ottenne, tra gli anni cinquanta e settanta del Cinquecento, una serie di capolavori del maestro per la citt&agrave; e il territorio. La sua opera fu accompagnata da altri artisti che esprimevano un mondo figurativo a lui affine, come Zelotti, fu proseguita dai figli e dal fratello, dagli allievi come l'Aliense, e da altri interpreti locali, quali Bissoni e Damini, che riproposero il suo stile alla luce della sensibilit&agrave; barocca. Nel corso del secolo XVII le invenzioni del Caliari conobbero un'immensa fortuna, furono riprese in copie e stampe, rivisitate da artisti di notevole livello, da Lef&egrave;vre, Pellegrini e Fumiani fino a Sebastiano Ricci, il quale fece del gusto veronesiano la base per la diffusione su scala europea del rococ&ograve; veneto. Pubblicato in occasione della mostra padovana, il volume illustra questa vicenda attraverso i saggi di Davide Banzato, Giuseppe Gullino, Giovanna Baldissin Molli, Sergio Marinelli, Elisabetta Gastaldi e l'esempio significativo di una cinquantina di dipinti e di una quarantina di stampe.</p>.
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Anno edizione:2014
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