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Marc Schlosser è un medico di famiglia. Riceve la mattina, dalle otto e mezza all'una. Venti minuti circa a paziente cosi spartiti: un minuto per capire quello che c'è da capire e gli altri diciannove per inscenare una parvenza di interesse. E i pazienti se ne vanno via soddisfatti, prendendo per una meticolosa e inusuale attenzione quella che non è altro che una messa in scena. Di recente, però, un increscioso incidente ha turbato la tranquilla esistenza di Marc. Dopo il funerale di Ralph Meier, la star televisiva dalla figura imponente e la voce stentorea, Judith, la moglie dell'attore, ha fatto irruzione nello studio di Schlosser scagliando a terra una sedia e strillando ripetutamente "Assassino!". È passato un anno e mezzo da quando Ralph Meier si era materializzato in quella stessa sala d'aspetto. Aveva il suo solito atteggiamento, quella prorompente fisicità che si acquista soltanto con regolari abbuffate in ristoranti che abbiano ottenuto una o più stelle Michelin o con copiosi barbecue nel cortile di casa. Ma era malato, profondamente malato. Nel suo corpo, le cellule maligne si erano già rivoltate contro quelle sane. Marc ha capito subito che occorreva un intervento drastico, un first strike, un bombardamento a tappeto che avrebbe messo K.O. tutte le cellule maligne in un colpo solo. Eppure ha tranquillizzato l'attore, dicendogli che non c'era nulla di serio di cui preoccuparsi.
Non riesco a definire romanzo una serie di storielle che si legano tra loro solo per aver lo stesso protagonista.
Dopo 200 pagine un fatto importante dà luogo ad una storia più articolata che segui per vederne la soluzione messa in dubbio fino all’ultimo, lasciata in sospeso.
Un pregiudizio condanna un uomo immondo, ma innocente. Non mi convince il protagonista al tempo stesso dottor Jekill e mister Hide.
23 novembre 2016
L'incipit, in cui l'autore Herman Koch tratteggia la figura cinica e un pò meschina del medico protagonista, potrebbe trarre in inganno, dilungandosi volutamente in descrizioni piuttosto maniacali del suo modo assolutamente anti-empatico di affrontare la professione.
Eppure, la dovizia di particolari con la quale descrive i corpi malati e tanto disprezzati dei suoi malcapitati pazienti, riflette metaforicamente il suo radicale disgusto per l'umanità intera, il suo connaturato narcisismo, la sua supposta superiorità morale, rispetto alla più evidente decadenza dei personaggi comprimari che man mano andranno ad occupare la scena, traendo fuori il protagonista e la sua "perfetta" famigliola dall'ambiente familiare, per condurli al sole di un'estate densa di accadimenti, attorno ad una piscina piuttosto affollata.
Lasciando ai lettori il gusto di svelare i tanti malintesi che si susseguono sino all'epilogo tragico e inaspettato, sottolineo la sapienza del narratore nel lasciare che chi legge si identifichi con la "scelta del male necessario" sino a confondere, in un tourbillon finale, vittime e carnefici.
Da leggere assolutamente!
Ho comprato questo libro per caso, attirata solo dal nome dell'autore, di cui avevo già letto " La cena" , e non me ne sono pentita. Koch descrive in modo perfetto il malsano cinismo di cui è permeata la società contemporanea e ci regala una storia intrigante , dove nessuno dei personaggi è davvero del tutto innocente.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Conosci l'autore
Herman Koch
1953, Arnhem
È noto come autore televisivo, giornalista e romanziere. All'esordio Red ons, Maria Montanelli (1989) sono seguiti Eten met Emma (2000), Odessa Star (2003) e Denken aan Bruce Kennedy (2005). Uscito in Olanda nel gennaio 2009, La cena ha scalato le classifiche sin dalla prima settimana, vendendo in pochi mesi oltre 250.000 copie e ispirando diversi adattamenti cinematografici. Sorpresa editoriale dell'anno, vincitore del Premio del pubblico 2009, il romanzo è stato conteso dalle case editrici di tutto il mondo ed è pubblicato in undici paesi, tra cui Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna. Tra i suoi romanzi Villetta con piscina (Neri Pozza, 2011), Caro signor M. (Neri Pozza, 2015) e Il fosso (Neri Pozza, 2017).
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