IL VOLO DELLE GRU VERSO LE ESPERIDI Elisabetta Polatti IL VOLO DELLE GRU VERSO LE ESPERIDI A & B Editrice, 2011 Il commento di un lettore I libri veri, autentici, si possiedono a poco a poco. Le emozioni del lettore li ridisegnano in continuazione, svelando nuovi tracciati, ricomponendo ad ogni ripresa – o ad ogni ritorno – il volto dell’autore, che ci assiste bensì da lontano, ma la cui “presenza” resta vivissima, come se egli respirasse accanto a noi. Ho letto parecchie pagine – non tutte, perché sono un tardigrado – del “Volo delle gru”. Cosa posso e voglio dirne ora? Innanzitutto, che aprire e scorrere questo libriccino terso e luminoso è un piacere fisico. Nel “Volo delle gru” ogni poesia, ogni prosa – ma questa distinzione è impropria, perché uno stesso ritmo, a mio avviso, governa le due parti del volume – diventa uno stormo di immagini che hanno il tocco vivido di un evento naturale. Un evento che sgorga bensì dall’intimità dell’autrice, ma che l’autrice trascrive con la nativa, casta curiosità di chi, aprendosi, si scopre testimone di sé stesso. E’ ciò che definirei – se le mie reminiscenze scolastiche non mi ingannano – lirismo naturale, che qua e là riecheggia il bisbiglio di un haiku o si impunta nel tagliente profilo di un cammeo: Il vento trapassa il respiro del bosco [...] sotto la pelle aghi di pino. O, altrove, ... e gocce di sangue bucano tovaglie di lino. Eppure, sebbene lampeggi di riverberi intertestuali (Verrà la morte con dita leggere [...]), la scrittura di Elisabetta ha una sua inconfondibile individualità: la sua pagina, come gli scorci dei paesaggi innevati che lei rincorre con la macchina fotografica, crea silenzio, un silenzio limpido e assorto, sì che il lettore non legge, ma “ascolta”. Nel sogno, come sappiamo, non c’è distinzione, ma scambio e “confusione” tra mente e occhio, perché la mente “vede” e la vista “pensa”. Una crasi dei sensi che è anche sorgente di conoscenza. Ebbene, è questa la dimensione in cui fluiscono le pagine del “Volo delle gru”. E’ questa disposizione alchemica, felicemente spontanea, che spiega l’originalità e il pregio della poesia di Elisabetta. Una poesia che pulsa di parole essenziali, affilate, spesso rubate alla disadorna prosa quotidiana, per farsi intuizione pura, verità arcaica o appagamento intellettuale (la cognizione amorosa degli Stilnovisti): Dopo tanto vagare, tanto cercare, tu venivi e ancoravi alla terra radici profonde. Allacciandomi al tuo tempo, mi aprivi al progetto e fosti da subito Emanuele. Un periodare, come si avverte, che ha la cadenza di una lectio metafisica, se non fosse per l’improvvisa accensione finale (e fosti subito Emanuele), che è anche un esempio commovente di riconoscimento di una identità. A pagina 97 dei “Racconti dall’isba”, le due frasi appena citate sono un continuum in prosa. Le ho segmentate in versi, violando il testo, per dare una dimostrazione della innata ritmicità della scrittura di Elisabetta. Elisabetta possiede un lessico forte, etimologico, frutto di una severa cultura letteraria, ma anche di rigore morale e della ricerca di una compiuta trasparenza espressiva. Quando attinge alla sapienza femminile, gli affondi di Elisabetta diventano sussulto e concitazione. Il canto alla Donna – si veda la poesia omonima a pagina 34 – ne riepiloga la condizione in pochi tratti vibranti, che, quanto a suggestione, ricordano la potenza che sprigiona dalle veneri preistoriche. Rinvio senz’altro a questo componimento, fatto di antitesi e di elisioni, di pietà e di orgoglio, di orrore e di celebrazione. Solo avviandosi alla conclusione la poesia si rasserena e si tramuta in inno o preghiera, o ne assume gli accenti: Tu sola avvampi col fuoco tu sola con la terra ti fondi tu unica col pianto disseti tu sola, angelo, col mondo ti sposi. Colpisce di Elisabetta anche la versatilità artistica, che la porta a trasferire sulla pagina emozioni e temi diversi da quelli dettati dalla sua prevalente vena creaturale. Con la poesia “Vivimi”, i cui versi assomigliano alla registrazione di un rito orgiastico, ci investe un turbine di sensualità. E’ un componimento di un’energia linguistica esplosiva, affidata ad una sequenza di imperativi secchi e incalzanti, lanciati, come stridi di rondine nell’azzurro, da una fanciulla che immaginiamo meravigliosa e che, in un vortice di passione, invoca il suo drudo perché le faccia toccare il diapason della felicità (o della voluttà). Un saggio, direi, di stupefacente virtuosismo letterario, con effetti persino afrodisiaci. A conclusione di questo mio breve commento, tento una sintesi provvisoria della mia lettura. Qual è lo “spaccato” che mi rivolge o mi palesa, fino a questo momento, “Il volo delle gru verso le Esperidi”? Risponderei così: quello di un fiore delizioso, sbocciato nel giardino della piccola editoria (non dell’editoria minore!), per regalarci nuove sensazioni e nuove immagini nell’esplorazione del vissuto femminile. 16 maggio 2012 Enzo Scanferla —
Il volo delle gru verso le esperidi
Chiunque abbia visitato il museo di Atene sa che sui vasi funerari appaiono labirinti, doppie spirali, uccelli palustri e svastike. Questi simboli alludono alla Danza delle Gru, che riguardava sia gli iniziati ai Misteri che coloro che varcano i cancelli dell'Ade e affrontano l'Oltretomba. Le svastike, a seconda del senso di rotazione, rappresentano l'avvolgersi della spirale e l'incontro col principio oscuro, ossia il cammino del Sole dopo il solstizio estivo, oppure il suo svolgersi, che ha termine col volo delle gru verso le Esperidi.
-
Autore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2011
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
ELISABETTA POLATTI 23 maggio 2012
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it