Il film di Celentano è impacchettato assieme ad un prologo, che spiega l'ascesa del Grande Dittatore in maniera Comica e financo mistica, e ad un epilogo, costituito da un mini documentario da strada in cui alle persone vengono fatte domande sulla figura di Hitler. La cosa incredibile è che queste risposte sembrano sempre attuali. Queste ali del film sono molto godibili. Il cuore, con Celentano, è un film abbastanza scialbo. L'attrito fra i due fratelli Celentano è per lo più frustrante e le gag che dovrebbero divertire, spesso falliscono. Qualcuna di valida però c'è. A tratti compare anche una relazione a distanza fra due fidanzati tedeschi, narrata attraverso una comunicazione epistolare. I due spasimanti si sostengono girando al positivo le esperienze negative della guerra, per lui vissute da soldato e per lei da civile. Il contrasto fra la realtà e come la dipingono è surreale e tendente al comico, ma è abbastanza chiaro che è semplicemente un modo edulcorato per far vedere la durezza estrema dei conflitti armati. Sotto la scorza di un film comico minore, si cela una buona testimonianza dei fatti della guerra intorno ad Hitler.
Zio Adolfo in arte Führer
Nella Germania nazista, due fratelli gemelli si separano ed uno diventa un ufficiale delle SS, l'altro diventa un rivoluzionario col pallino di uccidere Hitler. Inevitabilmente finiscono con lo scontrarsi direttamente.
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Regia:
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Interpreti:
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Paese:Italia
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Produzione:Mustang Entertainment, 2014
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Distribuzione:Eagle Pictures
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Durata:96 min
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Lingua audio:Italiano (Dolby Digital 2.0 - stereo)
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Lingua sottotitoli:Italiano per non udenti
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Formato Schermo:1,33:1 Full Screen
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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BD 03 febbraio 2025Bellissimi gli estremi
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Carlo Ascari 24 giugno 2021
Probabile conseguenza del breve successo del film comico “Sturmtruppen” di Samperi. Infatti molte situazioni comiche del film “Zio Adolfo in arte Führer” sono simili a quelle di un cartone animato o di un fumetto a brevi strisce, girato anche con la scusa di parodiare i documentari storici sul nazismo e i film sulla seconda guerra mondiale che in quel periodo ancora abbondavano, per non parlare di certi film “erotici” sadomaso ambientati in quel contesto storico. Se con questo film Celentano ha toccato il fondo per la mancanza di idee nuove, anche se contava sulla sua popolarità di attore e cantante, forse ha fatto di peggio Montesano in un altro film comico più casereccio su di un improbabile figlio illegittimo di Hitler nella Germania moderna. Ovviamente, in entrambi i casi, siamo molto lontani da Charlie Chaplin e Mel Brooks. A scanso di equivoci, in questa farsa Adolf Hitler non è lo zio di nessuno, tantomeno di Celentano, protagonista nel doppio ruolo di un prestigiatore che uccide le sue vallette diventato ufficiale delle SS e di un ingegnoso quanto maldestro attentatore antinazista, fratelli gemelli antagonisti. La cantante Amanda Lear compare solo in un breve siparietto musicale da varietà televisivo dove imita Marlene Dietrich in mezzo a un pubblico di soldati tedeschi entusiasti. Gli altri attori secondari, come l’ allora esordiente Claudio Bigagli, interpretano delle brevi storielle di contorno a quelle di Celentano, che ovviamente si fa notare su tutti per il suo estro mimico da clown, anche di più del famigerato dittatore tedesco, spesso impersonato giovane o adulto da anonimi sosia quando non è sostituito da quello vero ridoppiato. Un altro film fatto su misura per “Il Molleggiato” convinto di piacere in tutti i modi ma francamente in questo contesto storico Celentano sembra un marziano. Più interessanti di tante gag di cinico gusto angloamericano più o meno riuscite, sono le brevi interviste su Hitler rivolte ai passanti nelle ultime scene del film. A parte i soliti ignoranti di ambo i sessi (“Ma è un personaggio dei fumetti? – Sarà stato cattivo ma forse a conoscerlo meglio, non so”) un signore risponde così: “Hitler è morto? Sarà ma non ci credo. Hitler è sempre pronto a ricomparire in ogni parte del mondo e allora bisogna stare attenti, vigilare”. Visto oggi può sembrare il film più assurdo e meno convincente di Adriano Celentano anche se interpreterà di peggio negli anni seguenti con film sicuramente più leggeri ma di minor successo.
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