Ho trovato questo lavoro di Rusconi di estremo interesse in quanto fornisce elementi e valutazioni per me inedite nonostante abbia letto già diversi lavori sull'argomento. Ho molto apprezzato lo stile della narrazione che è estremamente chiara e mai prolissa. Questo libro conferma le ottime impressioni che avevo riportato leggendo gli altri lavori dello stesso autore, Cavour e Bismarck e L'azzardo del 1915.
1914: attacco a Occidente
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Era inevitabile la Grande Guerra? Dall'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo doveva necessariamente scaturire un conflitto mondiale? O si è trattato di una guerra "improbabile", scoppiata per una serie di malintesi e di errori di valutazione? Rusconi ricostruisce il febbrile lavorio politico-diplomatico del luglio 1914 e analizza le vicende belliche sino alla battaglia cruciale della Marna. Il conflitto si configura come una "guerra tedesca" per rompere l'accerchiamento di cui la Germania si sente vittima da parte dell'Intesa russo-francese e inglese. Ma la lotta per l'egemonia sul Continente assume i tratti di una "guerra di civiltà" all'interno dell'Occidente stesso. Gli effetti sono di lunga durata, anche in termini strategico-militari: il secondo conflitto mondiale inizierà infatti con l'attacco alla Francia nel 1940 inteso come replica e rivincita del 1914.
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Anno edizione:2014
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Molto dettagliato ma l'analisi svolta aiuta a comprendere come si sia potuti arrivare ad una catastrofe di tale portata in modo imprevisto e apparentemente incontrollato senza che nessun governo fosse in grado di prevedere le conseguenze delle sue azioni e, cosa che ancora mi sorprende, senza che nessun governo abbia avuto, durante il conflitto e vista la situazione di stallo, il buon senso di cercare di fermare quell'inutile strage. C'è da essere preoccupati, leggendo quello che succede in Ucraina o in altre regioni alla periferia della Russia, che di nuovo qualcuno non faccia altri errori di valutazione.
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