Caro Marko, Questo libro che hai scritto è precursore di un'era che non sarà tanto lontana a venire. Cito autori come Orwell, Huxley e Wells, ma più di tutti il secondo, poiché non solo viene citato nel libro, ma è chiaramente l'autore con il quale si accosta di più la tematica che hai affrontato. Mentre Orwell cita le dittature tecnologiche e Wells si appresta nel descrivere situazioni futuristiche, Huxley parla di quella che è la "simbiosis", ovvero una fusione con una subdola tecnologia e di quello che la società è diventata a causa di essa, ovvero una mera appendice in grado di obbedire agli ordini, schermando ogni tipo di sapere umano, sociale, storico e quant'altro. Tu, come Huxley hai affrontato questa tematica rendendoti un precursore e non solo scrittore. Per come la vedo io sei riuscito ad andare ancor più di tutti loro nello specifico, rasentando, quello che come molti chiamano, il cospirazionismo. C'è una netta differenza però tra cospirazionisti e io li vedo come attivi e passivi. I passivi sono quelli che servono alla società stessa per rendere molte tesi cospirazioniste e/o addirittura il cospirazionismo in sé una bufala; gli attivi sono quelli che senza giri di parole "inculano il sistema", poiché scoprono la vera e propria cospirazione reale che è in atto. Tu non servi, tu scopri, individui, hai citato più volte Morgellons un morbo che non viene mai affrontato dagli esperti e che, stranamente, viene addirittura evitato proprio per preservare un qualcosa che è in sperimentazione passiva. Morgellons e nanotecnologia, simbiosi e società: hai oltrepassato Huxley che ha parlato di questo ma in maniera globale, tu, sei andato nello specifico e con le scarpe antinfortunista hai proprio calpestato e te ne sei fregato di quello che l'opinione pubblica avrà un giorno da ridire su questo libro che trovo digeribile, ma al tempo stesso forte e di impatto (di nicchia non per tutti). Una vera e propria lettera da un futuro passato...
