A qualcuno piace scorretto. Per una storia delle provocazioni letterarie (1851-1969) - Gianfranco Manfredi - copertina
A qualcuno piace scorretto. Per una storia delle provocazioni letterarie (1851-1969) - Gianfranco Manfredi - copertina
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Letteratura: Italia
A qualcuno piace scorretto. Per una storia delle provocazioni letterarie (1851-1969)
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Descrizione


Attraverso una ricca e minuziosa analisi storica e letteraria, l’autore mette a critica le semplificazioni e le schematizzazioni dominanti delle forme narrative e dell’immaginario di un secolo, dimostrando che la letteratura si fa largo attraverso la «devianza».

Trenta opere narrative di largo consumo dalla metà dell’Ottocento agli anni Settanta del Novecento sono l’oggetto di questo libro. Con il progressivo allargamento del mercato editoriale, è in questo arco temporale che si definiscono nuovi generi letterari e si affermano campi narrativi specifici: il romanzo storico oppure erotico, l’avventura, il western, il giallo e l’horror, la commedia o il melodramma ecc. Mentre i processi diventano sempre più rapidi e i prodotti culturali sempre più effimeri, che senso ha parlare di correttezza e scorrettezza? I parametri imposti dalle accademie e dalla censura vengono continuamente violati da deviazioni letterarie che diventano nuovi paradigmi, attraverso cui è possibile aderire alla rapidità dei tumultuosi mutamenti del mercato e della società. Il concetto di politically correct, pur nato dai movimenti di contestazione, implica un passaggio problematico al riconoscimento istituzionale, all’adozione cioè di un nuovo codice di riconoscimento universalmente valido.

Dettagli

368 p., Brossura
9788865484111

Conosci l'autore

Foto di Gianfranco Manfredi

Gianfranco Manfredi

1948, Senigallia

Gianfranco Manfredi è stato un cantautore, scrittore, sceneggiatore e attore, nonché autore di fumetti italiano. Il suo primo album, "La crisi", è del 1972. In esso si riscontrano già presenti le tematiche della sua produzione musicale dell'intero decennio: uno sguardo ironico e disincantato sui giovani di sinistra di quell'epoca, divisi tra la violenza dei gruppi organizzati, l'ironia dell'ala creativa del movimento studentesco e la riflessione sugli aspetti personali e privati dell'impegno politico. Sintomatici anche i titoli dei brani: "E Giuseppe leggeva Lenin", "Sei impazzita per Marcuse", "Lamento per i compagni usciti dall'organizzazione", "La proletarizzazione".Il secondo album, "Ma non è una malattia" (1976) conferma e precisa l'obiettivo dell'autore,...

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