Il racconto sincero di una donna che ogni giorno si spacca la schiena per sfamarsi e arrivare a fine giornata. Emergono la sua determinazione e dignità. Crudo ma bellissimo.
L'acquaiola
Maria ha quindici anni, vive in un paesino dell'Appennino centro meridionale d'Italia e mantiene se stessa e l'anziano padre malato facendo la bracciante nei campi dei signori, un lavoro incerto e molto gravoso, fino a quando non viene assunta come acquaiola nella casa di don Francesco, il signorotto del paese, con il compito di recarsi più volte al giorno e con qualunque tempo alla fonte, che dista tre chilometri dal paese, per rifornire la famiglia di acqua. A don Francesco, infatti, è nato il quinto figlio, Luigi, il quale rivela fin dall'infanzia una natura ribelle, precoce e assetata di libertà. I destini di Maria e Luigi, così diversi fra loro, si intrecceranno in una serie di vicende dolorose ma, nello stesso tempo, intense e salvifiche per entrambi. Intorno a loro, una umanità umile, legata alla terra e alle antiche tradizioni, assuefatta a una vita di miseria, sacrifici e secolari soperchierie sopportate con fatalistica rassegnazione e per questo spesso dura e inflessibile, ma anche capace di pietà e umana solidarietà.
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Anno edizione:2019
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Elo 28 dicembre 2024Sincero
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Domj 27 dicembre 2024Un tuffo nel passato
Adoro le storie ambientate e, nonostante ci siano molti autori che se ne cimentino, non è facile trovare testi con un potere immersivo come questa storia della Russo. L'Acquaiola è un vero spioncino su una piccola frazione di tempo e spazio del passato, attraverso il quale il lettore può osservare lo scorrere degli eventi, partecipando con voyeurismo alle vicende di un'Italia che non sarà mai più.
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MariaItalia 16 ottobre 2022
Ho finito di leggere «L’acquaiola» di Carla Maria Russo e provo ancora le emozioni che mi sono rimaste nella testa alla lettura dell’ultima commovente e drammatica riga. Che aggiungere? La penna di Carla Maria è fatata, avvince, lega, seduce il lettore dalla prima all’ultima parola. La delicata ricercatezza con la quale ogni elemento è trattato arricchisce la bellezza del romanzo che ha già una sua storia mirevole. Gli storici parlerebbero di micro-storia perché è quella di una donna comune dell’Appennino del Centro-Sud Italia, una delle tante che hanno reso l’Italia bella per quello che è. Una di quelle donne forti, mai disposte a far sentire la propria debolezza, mai propense a sottomettersi a padroni o mariti. Una di quelle donne che potrebbero essere mia Nonna, la zia di mia madre, una di quelle donne che, nonostante qualche tratto rude, sapevano mantenere insieme gli affetti e sapevano includere fidandosi solo delle proprie sensazioni e del proprio istinto. Una grande Donna, come quelle cui ci ha abituati Carla Maria e che spero di incontrare ancora, magari con un nome ed una micro-storia diversi, sulle nuove pagine di Carla!
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