Spesso il diverso spaventa e quando non siamo come la gente si aspetta, si allontana e ci etichetta come strani. Questo è uno di quei libri che ci permette di riflettere su tematiche importanti e attuali. In questo caso si parla di una forma di "malattia" che darà al protagonista il classico soprannome di Strano. Il protagonista soffre di una condizione cerebrale chiamata alessitimia che gli rende difficile provare emozioni, come la paura o la rabbia. Questo sarà più evidente nel momento in cui accadrà una tragedia che cambierà la sua vita, ovvero una sparatoria che causerà la morte della nonna e farà andare in coma la mamma per molto tempo, rendendola quasi un vegetale. A seguito di questo, tutti si accorgeranno del fatto che ci sia qualcosa di strano nel ragazzo, perché è impossibile che a seguito di quanto accaduto non riesca a provare un briciolo di sentimento. Proprio per questo verrà considerato addirittura un mostro. Per fortuna nella vita del protagonista sono presenti due persone importanti: il bullo della scuola che, colpito dal fatto che il ragazzo non reagisca alle sue provocazione, si avvicinerà sempre di più al ragazzo diventano una persona importante per lui, e la ragazza conosciuta a scuola che con il tempo riuscirà a fargli scattare qualcosa dentro che non aveva mai provato prima. Riguardo la mamma, ho apprezzato come lei ami il figlio a tal punto di insegnargli a fingere i sentimenti per fare in modo che gli altri non lo definiscano strano. Un modo un po' strano per proteggere il figlio dalla cattiveria della gente. Un libro toccante che ci farà immergere completamente nel mondo senza sentimenti del protagonista e che cercherà in qualche modo di farci vedere le cose a modo suo.
