Un divertimento intelligente che può essere di stimolo a chi non ha ancora letto i libri ai quali si riferisce il romanzo, ma anche invogliare chi lo ha già fatto, magari tanto tempo fa, a rileggerli. Senza contare che chi ha letto gli originali trova un piacere particolare in questa operazione di “bricolage” narrativo (a me queste cose un po' irriverenti piacciono da pazzi). Inoltre se è vero - come dice Todorov ne La letteratura in pericolo, citando Rorty – che i romanzi ci forniscono una nuova capacità di comunicare con esseri diversi da noi, il ritrovare insieme, e a confronto, quei celebri personaggi femminili, può essere un ulteriore occasione di approfondimento non solo letterario, ma umano. Insomma una brillante idea narrativa, eleganza di scrittura, acuta rivisitazione psicologica di alcuni immortali personaggi della letteratura, splendido romanzo femminile nel senso più elevato del termine (alla faccia di tutta la melassa rosa o di varie sfumature che circola!). Un solo dubbio: ne vietiamo la lettura agli uomini o ve li costringiamo?
