L'autore del libro non lo dice esplicitamente, ma non ci crede assolutamente che nel 1936 in Spagna l'anarchia è stata al potere. Se mai assorbita dallo stato statalista. “Nel proletariato rurale andaluso, ipersfruttato, si giunge al punto di considerare un probabile nemico chiunque non abbia le mani callose, segno distintivo del lavoro manuale”: Miliziani e libertari come repubblicani e autoritari, principi e utopie come ideologie e realismi: semplicissimo da leggere, spesso l’autore ripete più volte il suo concetto storico. Dopo aver visto negli anni “Terra e libertà” di Ken Loach e letto “La breve estate dell’anarchia” di Enzensberger, con “Anarchia e potere nella guerra civile spagnola” ho chiuso il cerchio. Soprattutto nelle ultime pagine, da leggere con il cuore in mano.
