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Anno edizione: 2015
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Ho comprato questo romanzo attirata dal sunto sulla copertina, perché mi sembrava una storia coinvolgente e diversa dal solito. In realtà non mi sembra che l'autrice qui abbia molto da dire, è un romanzetto abbastanza leggero, scorrevole sì ma senza grandi pretese. C'erano dei buoni spunti, peccato che siano stati liquidati in un centinaio di pagine un po' superficialmente. Tengo conto del fatto che l'autrice l'ha scritto a 18 anni, non è brutto, è solo un po' immaturo..
L’estate è ufficialmente cominciata, le giornate sono più lunghe, è il periodo del caldo, del mare, del divertimento spensierato ed è proprio in questo momento di pausa che mi ritrovo a leggere “Le anatre di Holden sanno dove andare”. Mentre i maturandi si impegnano per l’ultimo sforzo degli esami di maturità per poi dover decidere del loro futuro, io torno con la mente a quei momenti di incertezza, dubbi, domande e ansia verso un ignoto domani che caratterizza l’adolescenza. Will, protagonista del romanzo, è una ragazza come tante altre che vive un periodo difficile. Non sa cosa fare della sua vita e il fatto che i suoi genitori insieme alla poco apprezzata psicologa la spingano forzatamente a fare una scelta, non aiuta. Will vuole solo che il tempo passi o che la sua vita svanisca per liberarla dall’opprimente obbligo di scegliere. La verità è che nemmeno lei sa cosa vuole nella vita e la paura di fare la scelta sbagliata frena ogni suo pensiero. Non ha molte amiche, i suoi genitori non sono un buon esempio di vita felice e la psicologa prende i suoi soldi inutilmente. Quindi cosa fare della sua vita? Chi non si è mai sentito una volta nella vita come Will? Persa in un mondo che non ci appartiene in cui ci sentiamo degli estranei alla deriva e non vediamo nessun porto in cui approdare? L’autrice di questo libro è giovane e si sente perché riesce a cogliere in profondità i dubbi e le incertezze di un’età cruciale nella vita di ogni persona. È facile ritrovarsi nei pensieri di Will, grazie anche ad una buona dose di ironia con cui vengono affrontati temi spesso molto forti. È uno stile che mi ha catturata subito, una lettura leggera e veloce ma che sa toccare ricordi del passato su cui sorridere e riflettere (anche se alcune non le condivido). Altre cose invece non le ho apprezzate del tutto, molti temi forti sono tirati via o trattati con troppa leggerezza forse. La prima parte mi è piaciuta di più, almeno fino all’incontro con Matteo, un ragazzo particolare che sarà una chiave di svolta nella vita di Will. Ma è proprio questo a non avermi convinto, il cambiamento dopo l’incontro mi è sembrato troppo drastico, come se problemi così gravi potessero svanire con un soffio di vento. Da qui il seguito è abbastanza intuibile e un po’ banale e ci sono molte cose che non ho apprezzato. Peccato perché perde un po’ di quella nota di originalità che pensavo di aver trovato all’inizio. Comunque rimane una lettura piacevole e leggera se non vi aspettate troppo, adatta agli inizi dell’estate, una storia giovane e fresca. Mi ha lasciato l’amaro in bocca il piccolo colpo di scena finale, rende il tutto diverso e lascia il segno, ma personalmente l’avrei trovato migliore senza.
Romanzo leggero, letto in un soffio. Molto scorrevole, devo dire che mi ha stupito positivamente. Pensavo fosse uno di quei romanzi adolescenziali, in cui la viziata protagonista si lamenta di quanto sia orrenda la propria vita. Mi sono ricreduta nel corso della lettura: Will è un bel personaggio (mi chiedo sempre, in questi casi, se la storia sia autobiografica, dato che l'autrice ha vent'anni e studia Lettere come la protagonista del romanzo), ben tratteggiato. Esprime i disagi adolescenziali tipici dei ragazzi di oggi, messi di fronte alle scelte importanti della vita. Surreale, forse, l'incontro con il ragazzo dalla Dottoressa e l'evolversi della situazione, ma probabilmente, capita anche nella vita reale. I dialoghi tra i due mi sono sembrati a volte forzati, con termini che difficilmente due adolescenti potrebbero utilizzare. L'autrice comunque, a mio parere, promette bene. Nota stonata: l'epilogo, che richiama il finale di un altro romanzo uscito quest'anno, cioè La tentazione di essere felici. Geniale il post scriptum.
Recensioni
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