Gli angeli di Cocteau. Lettere 1946-1954 - Umberto Saba,Sergio Ferrero - copertina
Gli angeli di Cocteau. Lettere 1946-1954 - Umberto Saba,Sergio Ferrero - copertina
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Letteratura: Italia
Gli angeli di Cocteau. Lettere 1946-1954
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Descrizione


A Sanremo, alla fine della guerra, il diciannovenne Sergio Ferrero conosce Federico Almansi, il "celeste scolaro" protagonista dell'ultima stagione della poesia di Saba, e attraverso di lui entra in contatto con il poeta. Inizia così una corrispondenza che copre quasi un decennio (gli anni della maturazione di Ferrero e quelli del definitivo decadimento di Saba), in cui voci e ruoli appaiono da subito interscambiabili. Il giovane cerca rassicurazioni nel maestro; il "maestro" che tale non si è mai sentito, prigioniero della Trieste che ama e odia, ha bisogno di respirare l'aria fresca della giovinezza. Tra i due fa continuamente capolino la figura di Federico, con il sogno di un futuro nella letteratura ma anche le prime avvisaglie della malattia mentale che di lì a poco lo annienterà. Un carteggio che si legge come un romanzo, pieno di micro racconti esilaranti: il furto di una copia del "Canzoniere" architettato da Saba nella sua stessa libreria, la correzione delle bozze in un fumoso bar-biliardo nei pressi della stazione Centrale di Milano, un'arcadica lettura di poesie nei boschi con ragazzi arrampicati sugli alberi. Il tutto corredato da una prefazione, scritta da Ferrero ottantenne con la penna felice ed esatta di tanti suoi romanzi, che ci consegna un'immagine inedita e segreta di uno dei maggiori poeti del Novecento. Postfazione di Basilio Luoni.

Dettagli

17 aprile 2013
117 p., Brossura
9788877686343

Conosci l'autore

Foto di Umberto Saba

Umberto Saba

1883, Trieste

Umberto Saba è stato un poeta italiano. La madre, ebrea, fu abbandonata dal marito prima della nascita del figlio: S. conobbe il padre solo da adulto ma ne rifiutò il cognome, Poli, assumendone uno che suonasse omaggio alla razza materna («saba» significa «pane» in ebraico). Senza aver terminato gli studi, lavorò come praticante in una casa di commercio triestina e anche come mozzo su un mercantile. Fu militare durante la grande guerra, ma non andò mai al fronte. L’esordio poetico di S. era avvenuto già nel 1903 con l’edizione privata de Il mio primo libro di poesia, ma la sua prima vera uscita pubblica è del 1911, con Poesie, introdotte da S. Benco. Seguiranno nel ’12 le liriche di Coi miei occhi e il saggio...

Foto di Sergio Ferrero

Sergio Ferrero

1926, Torino

Sergio Ferrero (Torino 1926 – Milano 2008) ha vissuto soprattutto a Parigi e a Milano. Ha esordito come narratore a quarant’anni con Gloria. Finalista allo Strega con Il giuoco sul ponte (1971), premio Selezione Campiello con La valigia vuota (1986), e poi premio Comisso con Il ritratto della Gioconda (1993), premio Bagutta con Gli occhi del padre (1996) e finalista al premio Campiello con Le farfalle di Voltaire (2000), Il cancello nero (2003).

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