Anni di piombo

Benché il documentario sia stato ben girato e la spiegazione sia coinvolgente, ci sono aspetti che non convincono. Si sentono parlare molto Almirante, con la sua inconfondibile retorica, La Russa, che pontifica sull'innocenza dei ragazzi di "destra", e l'ultima parte sembra totalmente dedicata a una demonizzazione dell'editore Feltrinelli. Non si odono spesso le voci di Togliatti o Berlinguer (e questo vuole essere un eufemismo), mentre in compenso si minimizza la storia del colpo di stato come fosse stata solo la fantasia di una parte politica. Tutta la ricostruzione vuole condurre lo spettatore a quella che non può che essere la sola lettura dei fatti. Da una parte i cattivi (le BR), dall'altra i pacifisti (l'MSI). A scuola ci hanno insegnato che fare storia vuol dire cercare di avere uno sguardo il più distaccato possibile e ascoltare le voci di tutte le parti in causa. Il documentario non risponde pienamente a questo requisito e sembra pretendere di gettare definitivamente luce su fatti che di oscuro hanno ancora molto. Ne consiglierei la visione, giusto per non peccare di incoerenza, ma una visione il più possibile critica. Francesco Mori