una delle opere teatrali piú suggestive che io abbia mai letto
Anonimo veneziano
Un fortunato testo teatrale prima e poi in uno straordinario romanzo breve che conquistò i suoi lettori, un autentico gioiello.
«Sullo sfondo di una Venezia onirica si consumano gli ultimi giorni di un musicista che richiama a sé la donna che è stata il grande amore della sua vita… Una struggente riflessione sull’impossibilità della coppia.» - la Repubblica
«Posso dire che in vita mia non avevo mai lavorato tanto per scrivere tanto poco, né mi ero mai cosí abbandonato al tormentoso piacere di permettere ai pensieri di cercarsi a lungo le parole piú appropriate.» - Giuseppe Berto
«Un piccolo capolavoro.» - Elio Chinol
«Si fatica a credere che siano passati oltre quarant'anni da quando Anonimo veneziano di Guiseppe Berto fu pubblicato, perché il libro scintilla di freschezza, e gronda di dolore.» - Ida Bozzi, La Lettura - Corriere della Sera
«Nato quasi per caso da un suggerimento di Enrico Maria Salerno, che da un proprio soggetto voleva trarre il suo primo film, Anonimo veneziano conquistò l’entusiasmo di Giuseppe Berto che si impegnò a scriverne i dialoghi durante un lungo soggiorno a Cortina d’Ampezzo dopo il travolgente successo del Male oscuro, spinto all’inizio, come in generale quando lavorava per il cinema, piú da ragioni “gastronomiche” come avrebbe detto Brecht, che da una maturata ispirazione, e, invece, poi convinto a lavorarci su per mesi e anni, fino a trasformarli in un fortunato testo teatrale prima e poi in uno straordinario romanzo breve che conquistò i suoi lettori, un autentico gioiello, “un piccolo capolavoro” come ha scritto Elio Chinol, che arricchisce e completa la serie dei suoi libri collocandosi senza dubbio tra i “migliori” […] In un testo che nulla concede all’ottimismo della ragione, al moralismo di un eterno riscatto, Berto, collocando il suo personaggio di fronte alla morte, si manifesta davvero come “un neoromantico” – tale si era già descritto nell’Inconsapevole approccio (1965) –, che ha bisogno soltanto o soprattutto di una donna la quale per amore sia disponibile a dargli una mano a vincere “la paura della paura” […]. Cosí Anonimo veneziano conquista il lettore con “la dignità di un piccolo classico” e resiste nella memoria incancellabile». (dall’introduzione di Cesare De Michelis)
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Anno edizione:2018
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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lidia 18 settembre 2025wow
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eliana 30 dicembre 2024meraviglioso
una sceneggiatura, oserei dire, più che un romanzo, in cui Giuseppe Berto ci restituisce la storia di un amore perduto ma sempre vivo con sapiente scrittura. lo straconsiglio
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Jessica Tanoh 13 agosto 2020
Non incapace sufficiente poco significa piace, sapere come la citta' successo a Venezia. Esempio, spiegato il situazione conoscenza che si voi parlate.
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