Lettura divertente e serena, ma trama troppo ingarbugliata.
Un nuovo romanzo di Marco Malvaldi che ha il sapore di una commedia shakespeariana e del teatro classico, attraversati però dalle atmosfere di casa nostra.
Lucente, malleabile, prezioso, brillante: è proprio come l’argento il nuovo romanzo di Malvaldi. La vicenda ruota attorno a un doppio furto, quello di una Clio color argento e quella di un computer portatile del medesimo colore. E di una doppia coppia - Livia e Nicola e Stefano e Marta - le cui vicende si aggrovigliano e si sciolgono a corrente alternata. È stata svaligiata la villa di Livia e Nicola, lui è uno scrittore in crisi di idee che con il portatile che gli è stato sottratto ha perso l’unica copia del romanzo che stava scrivendo e ancora da terminare. Il ladro si è servito dell’automobile di Stefano, informatico sbadato e lettore bulimico, che recuperando dopo qualche giorno la Clio, vi scopre, nascosto sotto il sedile, un computer portatile argentato che non gli appartiene. Prima di restituirlo ci sbircia un po’ dentro e mentre si appassiona alla vicenda del romanzo che trova nel portatile, si indispettisce per la banalità di alcune soluzioni narrative, per la piattezza dei personaggi. Da lettore esigente quale è, prende a correggere e ad aggiustare qua e là, tempestando di telefonate - anonime s’intende - l’ignaro Nicola. Le compagne di vita di Nicola e Stefano, Livia e Marta, intuiscono che qualcosa sta cambiando nei loro menage e non è detto che sia in peggio. La poliziotta Rebecca e il ladro Biagio fanno da contorno ai personaggi principali di questo romanzo degli equivoci e delle coincidenze, dove comunque il protagonista è proprio il libro che Nicola sta scrivendo. Tutto gira vorticosamente, come in una giostra, i fatti si rincorrono e si avviluppano senza sosta e Malvaldi, con capacità inventive fuori dall’ordinario, conduce il gioco con grande divertimento suo e dei lettori. Gli elementi narrativi speculari e gli intrecci doppi fanno di Argento vivo un romanzo unico, che ha il sapore di una commedia shakespeariana e del teatro classico, attraversati però dalle atmosfere di casa nostra.
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Anno edizione:2013
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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LakesMeadow 09 marzo 2022
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ANTONIO LONGO 18 dicembre 2019
Molto frizzante nella trama. L'autore crea dei personaggi veramente piacevoli.
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Da grandissima appassionata del barrista Massimo e dei vecchietti del BarLume non pensavo francamente fosse possibile riuscire ad amare con la stessa intensità un libro privo degli storici personaggi del bravissimo Malvaldi... ebbene, mi sono dovuta ricredere, e alla grande! Questo libro è oltremodo geniale: mai sottotono, divertentissimo come solo l'umorismo Malvaladiano sa essere, dai ritmi serati e con una trama mai banale... La storia è corale ma ci sia appassiona immediatamente alle vicende dei singoli disgraziati, e da subito l'autore rende chiaro che tutti i personaggi sono legatissimi tra di loro... e tra incredibili coincidenze e insuperabili sfighe, ti ritrovi con un libro finito in un lampo e l'acutissima necessità di volerne sapere di più...
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