Attratto dal nome dell'autore, colui che ha steso la storia per il futuro successo cinematografico Ready Player One di Spielberg, ho deciso di prendere questo particolare racconto chiamato Armada. Essendo appassionato di videogiochi, film e musica, la storia scorre in modo fluido e accattivante. Per quanto riguarda il mio punto di vista i personaggi sono ben caratterizzati e il racconto in sé ha una buona dose di colpi di scena e momenti emozionanti, in cui il lettore può sentirsi in prima linea (soprattutto cogliendo tutti i richiami a film, videogiochi, tracce musicali e così via). Consiglio la lettura a tutti gli appassionati di questo mondo virtuale, un racconto sotto molti punti di vista semplice, ma piacevolissimo da leggere e vivere.
Armada
Zack Lightman sogna un mondo fantascientifico con un enorme cataclisma che spezzi la monotonia delle sue giornate sempre uguali e lo catapulti in una straordinaria avventura. In fondo che male c'è a lavorare un po' di fantasia? Poi però Zack vede il disco volante. Sembra uscito direttamente da Armada, il videogioco su cui trascorre le sue notti da giovane nerd pieno di rabbia, impegnato a difendere il pianeta Terra dalla minaccia di un'invasione aliena. Solo che questa volta sembra proprio che sia tutto vero...
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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AlbertoDoom 25 settembre 2024Una magnifica avventura!
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Libri Senza Gloria Blog Pop Nerd 21 luglio 2019
Dopo l’exploit meta-letterario-cinematografico di Ready Player One, le aspettative erano altissime per la nuova fatica di Ernest Cline: Armada è uscito nel 2015 ed è rimasto per cinque settimane nella lista dei bestseller del New York Times. A onor del vero Cline non ha fatto passi da gigante con la nuova trama. Sin da quando ha occultamente finanziato l’originale trilogia di Star Wars, primo grande successo sulla militarizzazione nella fantascienza, l’EDA (acronimo di Earth Defense Alliance) ha condotto sulle masse un processo di indottrinamento antialieni (dagli anni Settanta di Space Invaders ai rilanci di Star Trek e Star Wars dei nostri giorni) ma soprattutto una pratica di addestramento subliminale attraverso i videogames progettati dalla Chaos Terrain. In particolare con i titoli Terra Firma e Armada dove i nemici spaziali sono aragoste giganti provenienti dal pianeta Tau Ceti e corrispondenti al nome di Sabrukai. In breve, troviamo fondata negli sviluppi dell’industria dell’intrattenimento una delle maggiori teorie del complotto. Una teoria già portata in scena nel cult nerd Giochi stellari (1984) che proprio Cline aveva citato in una topica scena di Ready Player One. Zack Ligthtman vive con madre single e ama rintanarsi in soffitta per consultare la roba vecchia di suo padre, morto giovane in un misterioso incidente e in odore di pazzia. Zack si è invece meritato l’appellativo di Zack Attack per non essere riuscito a controllare la rabbia di fronte ai bulli della scuola. I suoi due amici, e compagni di (video)giochi, entrambi fanno Mike di nome, sono Cruz e Diehl. Poi c’è Ray Wierzbowski (il cognome deriva da uno dei Marine coloniali di Aliens) che dirige Starbase Ace, piccolo negozio di viedeogames usati nella cittadina di Beaverton, dove Zack lavora, e propone strampalate teorie ufologiche degne di X-Files. E come nei migliori x-files, le teorie del complotto si tramutano in realtà motivando le azioni di mastodontiche società che si nascondono dietro acronimi e di un protagonista adolescente che intrattiene un legame di fascinazione malinconica con l’immaginario popolare degli anni ‘80 grazie a figure paterne mancate e venerate (tale e quale a Ready Player One). Non risulta comunque mai davvero credibile che i governi mondiali abbiano per decenni tenuto nascosta la possibile invasione aliena pur di non diffondere il panico. E anziché dire la verità a tutti e spendere i soldi per addestrare veri piloti, tramite l’EDA i governi hanno preferito tenere il segreto e addestrare giovani piloti su scala globale tramite i videogame… Bah...
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