Arrivederci piccole donne - Marcela Serrano - copertina
Arrivederci piccole donne - Marcela Serrano - copertina
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Letteratura: Cile
Arrivederci piccole donne
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Descrizione


Sono cugine ma si sentono sorelle, sono uguali e diverse come le "piccole donne" della Alcott. Nieves, Ada, Luz e Lola da bambine trascorrono le vacanze nella proprietà di famiglia, sotto lo sguardo burbero di una zia eccentrica e generosa. Sono anni di giochi spensierati e innocenti bisticci, al riparo dagli sconvolgimenti sociali. Poi la tragedia cilena dell'11 settembre 1973, il colpo di stato di Pinochet, la povertà improvvisa, l'arresto di un familiare, la paura, l'esilio a Londra. Da quel giorno nessuno ha più fatto ritorno alla casa dell'infanzia, a quel piccolo paradiso perduto. Passano gli anni, le quattro cugine oramai sono divenute donne. La scomparsa di una vecchia domestica le porta di nuovo a riunirsi. Il tempo trascorso ha scolpito i caratteri, ma ha anche custodito le antiche affinità.

Dettagli

Tascabile
15 giugno 2017
238 p., Brossura
Hasta siempre mujercitas
9788807889431

Valutazioni e recensioni

  • Pignetralepagine
    Struggente

    Romanzo che narra le vicende di quattro cugine legate come sorelle: i loro personaggi sono ispirati alle iconiche sorelle March della Alcott. Ma l'ambientazione cilena e i conflitti irrisolti tra le protagoniste, faranno prendere alla trama una piega inaspettata

  • Acquistando questo libro speravo di trovare, declinata in chiave moderna, una versione o meglio una rilettura di Piccole Donne della Alcott che mi facesse rivivere un po' le emozioni di quel libro che tanto ho amato da ragazzina. Dei punti in comune ci sono: le quattro ragazze protagoniste Nieves, Ada, Luz e Lola (non sorelle in questo caso, ma cugine) ognuna riconducibile a una delle sorelle March, una grande famiglia, una zia ricca e la guerra che irrompe nella vita delle ragazze, guerra di secessione per Piccole Donne, ascesa della dittatura militare in Cile negli anni '70 per Arrivederci piccole donne.Tuttavia dell'atmosfera di dolce malinconia e serenità del romanzo della Alcott non è rimasto niente. Il romanzo della Serrano è un romanzo crudo, dove il ricordo lascia il posto all'amarezza e al rimpianto di ciò che sarebbe potuto accadere e così non è stato. L'età dell'adolescenza è passata per le quattro cugine Martinez, dagli anni '70 siamo approdati al 2000, ma i conti con il passato non sono stati chiusi definitivamente e il ritrovarsi tutte insieme nell'occasione del funerale della vecchia Pancha, governante della fazenda in cui sono cresciute e che erano state costrette ad abbandonare a causa della guerra, è un viaggio non solo fisico, ma un ritorno ai luoghi dell'infanzia, un viaggio della memoria a ritroso nel tempo che ci permette di capire meglio la personalità e le scelte che hanno portato le ragazze ad essere così come sono. Della Serrano mi è piaciuto il modo in cui riesce a delineare la personalità delle quattro cugine, tuttavia ho trovato la prima parte di una lentezza esasperante, più di una volta ho interrotto la lettura per poi riprenderla. Il romanzo si riprende un pò nella seconda parte. Le vicende storiche riguardanti la realtà politica cilena non sono state molto approfondite ma trattate in modo sommario, a mio parere invece sarebbero state utili, oltre che interessanti, per capire l'evoluzione di certi personaggi. La sensazione generale che mi ha lasciato questo libro è stata di amarezza anche se il finale sembrerebbe lasciare un piccolo spiraglio alla speranza. In definitiva potrebbe essere un libro interessante da leggere, non eccezionale, ma interessante.

  • Il passato è un punto fermo nella vita di ciascuno di noi..e questo è molto chiaro in questo romanzo! Ricordare gli eventi che hanno caratterizzato la nostra vita (soprattutto i momenti più belli) è un esercizio che facciamo tutti, perché a volte ricordare è più semplice di vivere! Così Nieves, Lola, Ada e Luz (la piccola Luz) ricordano e rivivono i momenti felici al Pueblo, la loro giovinezza e le scelte/eventi che le hanno condotte ad essere ciò che sono: affermate, complete, di successo..per me, in realtà, tristi! La storia è ben raccontata..non puoi non affezionati a questi personaggi così reali (tutto ciò che vedono è vero e tutte le emozioni sono concrete)! Per essere un'autrice sudamericana, la Serrano non condisce la storia con magia o situazioni irreali, ma tutto è quotidiano..qualsiasi cosa potrebbe accadere ad ognuno di noi, in qualsiasi momento! Se ricordare è un privilegio, lascia però le sue cicatrici: un profondo senso di infelicità e di insoddisfazione, perché niente sarà mai come prima! Sono personaggi a metà, tutte..perché nessuna è mai riuscita ad allontanarsi realmente dal Pueblo.

Conosci l'autore

Foto di Marcela Serrano

Marcela Serrano

1951, Santiago del Cile

Nata a Santiago del Cile nel 1951, Marcela Serrano è una delle voci più importanti della narrativa sudamericana. Nel 1973 si trasferisce a Roma a causa del golpe e torna in Cile nel 1977, dove si diploma in incisione e lavora in diversi ambiti delle arti visive. Presto, però, decide di lasciare questo lavoro e si dedica alla scrittura.Il suo editore di riferimento in Italia è Feltrinelli, con il quale ha pubblicato: Noi che ci vogliamo così bene (1996), che ha vinto in Francia il premio Côté des Femmes, Il tempo di Blanca (1998), L’albergo delle donne tristi (1999), Antigua, vita mia (2000), Nostra Signora della Solitudine (2001), Quel che c’è nel mio cuore (2002), Arrivederci piccole donne (2004), I quaderni del...

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