E’ stata una completa delusione.Ho comprato il libro per la copertina accattivante e il titolo che prometteva una carrellata sugli anni più creativi dell’arte in Italia nella seconda metà del XX secolo.L’autrice, fortunata protagonista in quanto impegnata nella galleria d’arte di Enzo Sperone non ha saputo, a mio avviso, trasmettere tutta la creatività e vivacità artistica di quegli anni. I protagonisti di quel fantastico e irripetibile momento creativo sono Pascali, Boetti, Pistoletto, Marisa e Mario Merz, Ceroli, Penone ecc nel libro però appaiono solo come un fiore all’occhiello dell’autrice che si vanta della loro frequentazione al pari dell’elenco dei libri che leggeva o della musica che ascoltava.Mi aspettavo un racconto più coinvolgente .Anna Peylon racconta della tragica morte dell’amico Pino Pascali in poche righe ,a mio avviso, senza empatia e commozione.Oppure dopo aver accennato alla scomparsa di Che Guevara o dei dissidenti in Argentina passa poche righe sotto, senza soluzione di continuità ,a ricordare trasmissioni le trasmissioni radiofoniche o televisive in voga negli stessi anni. Concludo dicendo che questo libro mi ha delusa.L’unica cosa interessante sono le foto di repertorio, scattate dal fotografo Paolo Pellion di Persano,
