Un'altra chicca che ho scovato semplicemente (si fa per dire) prendendo il libro dagli scaffali di feltrinelli e leggendone dei brani a caso. Ho faticato solo le prime pagine, dopodiché la lettura si è fatta godibile, divertente e anche avvincente. Siamo a Buenos Aires: sei fratelli (e sorelle) si imbucano alle veglie funebri, partecipando al dolore delle famiglie che, con meraviglia, vedono dei perfetti estranei dolersi della morte dei loro cari. Finché un giorno ad una veglia funebre le cose non vanno secondo i piani... Divertente, grottesco, vagamente necrofilo ma mai banale.
"Anni sono trascorsi dopo di allora e continuiamo ancora a vivere qui nella casa di calle Arenales, continuiamo ancora a conservare la collezione di anticaglie e una santa nella segreta cella. Ma qualcosa non andò come l'avevamo architettata". "Assassini dei giorni di festa" (che significa, per ragioni che si scopriranno, non coloro i quali uccidono nei giorni di festa, ma che uccidono i giorni di festa) è una storia grottesca, ironica, nera opaca, con punte di vera necrofilia, e che si muove in un crescendo di tutti i suoi toni.
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Anno edizione:1999
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MASSIMILIANO CALISTI 27 settembre 2010
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