Atlante occidentale. Con il Taccuino di Ginevra. Nuova ediz. - Daniele Del Giudice - copertina
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Letteratura: Italia
Atlante occidentale. Con il Taccuino di Ginevra. Nuova ediz.
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Descrizione


Un romanzo, uscito a metà degli anni Ottanta, che fece epoca misurandosi con le scoperte della fisica e anticipando alcune mutazioni radicali del nostro tempo. Viene riproposto in questa nuova edizione arricchito dal diario inedito che Del Giudice scrisse durante i giorni del sopralluogo al Cern di Ginevra prima di scrivere il romanzo. La prefazione è di un famoso fisico italiano che al Cern ha lavorato per molti anni e che, oltre ad amare il romanzo di Del Giudice, nelle pagine del diario ginevrino ha riconosciuto colleghi, situazioni e atmosfere a lui ben note.

«"Atlante occidentale" mi ha intrigato fin dal primo momento in cui l'ho avuto fra le mani, più di trent'anni fa»Guido Tonelli

«Eccolo qua il romanzo dell'incontro fra i due esploratori: lo scrittore che scandaglia gli angoli piú intimi e nascosti dell'animo umano e lo scienziato che indaga i componenti piú minuti della materia. Due mondi apparentemente distanti che nascondono in realtà insospettabili analogie. A prima vista il mondo di Pietro Brahe è quanto di piú solido e materiale si possa immaginare: acceleratori e apparati grandi come case, magneti, rivelatori, cavi e circuiti elettronici. Ma basta scavare appena al di sotto di questa superficie per scoprire che le strutture piú nascoste e recondite della materia sono elusive, hanno forme cangianti, talvolta inafferrabili. Non cosí dissimili quindi dalle impalpabili mutevolezze che rendono imprevedibile il comportamento intimo dei protagonisti dei romanzi di Ira Epstein. Fino al punto che i due punti di vista quasi si rovesciano: "lui vedeva cose di cui non c'era immagine" pensava di sé Pietro Brahe, mentre lo scrittore argomentava: "Nel mio (lavoro), come le ho già spiegato, si vede parecchio. Si vede cosí tanto che resta ben poco da immaginare". Il regno della concretezza e della realtà materiale che si rovescia, come in uno specchio, in quello dell'immaginazione e della finzione letteraria.» (dalla prefazione di Guido Tonelli)

Dettagli

19 febbraio 2019
248 p., Brossura
9788806240486

Conosci l'autore

Foto di Daniele Del Giudice

Daniele Del Giudice

1949, Roma

(Roma 1949) scrittore italiano. Ha esordito con Lo stadio di Wimbledon (1983), che narra l’inquieta ricerca di un giovane intorno alla vita − e al silenzio − dello scrittore triestino Bobi Balzen. L’avventura della percezione, nell’impegno di «vedere oltre la forma» e tracciare una mappa del mistero della creazione, è il tema dominante dei romanzi successivi (Atlante occidentale, 1985; Staccando l’ombra da terra, 1994), dei racconti (Mania, 1997, premio Grinzane) e della raccolta di scritti In questa luce (2013), sorta di autobiografia intellettuale.Da ricordare anche il saggio Nel segno della parola, scritto con Umberto Eco e Gianfranco Ravasi (BUR 2005).Fonte immagine: edizioni Einaudi.

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