Baccanti. Testo greco a fronte - Euripide - copertina
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Letteratura: Grecia
Baccanti. Testo greco a fronte
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Descrizione


Un gruppo di baccanti asiatiche entra in Tebe assieme a un sacerdote che si rivelerà essere lo stesso dio Dioniso che ha assunto transitoriamente natura d’uomo per portare in città un sommovimento mirante alla punizione del sovrano Penteo, che si oppone al rito, e alla sua rimozione definitiva. Le donne tebane fuggono sul monte cedendo al pungolo della follia dionisiaca che le punisce della passata miscredenza, e anche gli anziani che solitamente si mostrano più saggi, Cadmo e Tiresia, per motivi diversi decidono di non opporsi al culto nuovo. Dioniso e il suo corteggio hanno la meglio: Penteo viene ucciso dalla madre Agave durante il rito dionisiaco, la dinastia di Cadmo sarà esiliata da Tebe, Cadmo tramutato in serpente ritornerà in Grecia come aggressore capeggiando un esercito barbarico. Questa edizione delle Baccanti, corredata da un ampio saggio introduttivo e da numerose note di commento, mira sia all’interpretazione del dramma – di cui evidenzia la centralità del riconoscimento come seppur tardivo ritorno alla razionalità – sia all’interpretazione del dionisiaco, come fenomeno che viene indagato da molteplici punti di vista (l’effetto sulla psiche come delirio d’immagine; il rapporto non solo oppositivo rispetto al cristianesimo, ma anche le nuove riflessioni gnoseologiche sul cosiddetto cervello arcaico e la mente animale), sia alla ricostruzione del ruolo che le Baccanti hanno assunto nel pensiero occidentale (da Hölderlin all’hegeliana dialettica servo-padrone al pensiero dionisiaco nietzschiano con l’eterno ritorno dell’identico; a Girard; da Camus alle rivisitazioni di Yehoshua).

Dettagli

27 ottobre 2023
512 p., Brossura
9788818038514

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Euripide

(Salamina 485 ca - Pella 406 a.C.) tragediografo greco.La vita e le opere Nacque da un proprietario terriero, Mnesarco o Mnesarchide, e da Clito, rappresentata dai commediografi come un’erbivendola. Molti dati della sua vita, provenienti, appunto, dalle parodie e dalle malignità della commedia, sono inattendibili. Si sa di sicuro che da giovane fu adepto del culto d’Apollo, ebbe tre figli, vinse poche volte negli agoni teatrali, morì all’estero, alla corte di Archelao, in Macedonia, e fu commemorato da Sofocle durante la festa teatrale delle grandi dionisie nella primavera del 406. La sua opera rivela un’educazione raffinata, un vivissimo interesse per il movimento filosofico della sofistica, una posizione scettica nei confronti della religiosità tradizionale, una viva partecipazione alle...

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