Ci sono dei dischi che a torto o a ragione possono essere definiti fondamentali e senza timore dei veri capolavori. “Back on the block” anno di uscita 1989 firmato dal grande Quincy Jones può essere, a mio giudizio considerato tra questi. Fondamentale sicuramente per tanti buoni motivi ma forse su tutti il fatto che sotto la produzione di Q.J. siano riuniti alcuni tra i nomi più importanti della musica “nera”, accezione qui usata in senso molto ampio nel quale ricomprendere idealmente il jazz, il r&b, il soul, il funky, il rap e l’hip-pop. Difficile descrivere appieno la sostanza di questo lavoro vista la quantità e la qualità degli artisti messi in campo. Ce n’è per tutti i gusti e per tutti i palati. E’ una vera e propria (auto)celebrazione della musica afro-americana per il suo contributo alla storia della musica moderna. Q.Jones per portare a compimento questo progetto, fa leva sulle collaborazioni e le amicizie che lo hanno visto protagonista, soprattutto come produttore, dagli anni ’60 in poi. Questo ci permette di avere insieme Ella Fitzgerald e Sarah Vaughn, Dizzy Guillespie, Miles Davis e George Benson, Bobby McFerrin, Al Jarreau e i Take 6, Ray Charles con Chaka Khan, insomma collaborazioni veramente d’eccezione, in qualche modo uniche, e tali resteranno. Si passa con disinvoltura dal rap al jazz, per poi andare verso il funky, e poi ancora verso l’hip-pop e oltre, con tutte quelle potenzialità vocali e strumentali proprie degli artisti che ho citato (solo alcuni perché l’elenco è, credetemi, lunghissimo). Con tutte quelle contaminazioni che hanno fatto la gioia dei nostri cuori e delle nostre orecchie. Per alcuni di loro, penso alla Fitzgerald e alla Vaughn, si tratterà addirittura dell’ultima registrazione e, sembra incredibile, ma anche la loro prima e unica volta ufficialmente insieme. In questi anni mi è rimasto sempre e oggi, fatalità, risuona ancora più forte un rammarico e una domanda: all’appello degli artisti presenti manca un nome su tutti, Michael Jackson (in fondo è piuttosto curioso visto il legame che lo univa con Q.J); e poi mi domando cosa sarebbe stato questo disco con Jako, più bello? O forse è stato meglio così?. Qualità audio formidabile.
