I baffi - Emmanuel Carrère - copertina
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Letteratura: Francia
I baffi
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Descrizione


«Di certi autori capita che non si legga subito la loro primissima produzione. Magari è uscita in sordina, magari il loro è un successo venuto in un secondo tempo. È successo più o meno lo stesso con Emmanuel Carrère. Ma le 150 pagine di I baffi s’impongono a una lettura avida e ininterrotta sin dalla prima pagina.» - Teresa Bellemo RivistaStudio

«Ci sono romanzi come puzzle, devi mettere insieme tutte le tessere. Altri, come questo, sono un filo che si tira e sistema ogni cosa» - Gabriele Romagnoli

È quasi un capriccio, uno scherzo, quello di tagliarsi i baffi, da parte del protagonista di questo inquietante romanzo. Ma ci sono scherzi (Milan Kundera insegna) che possono avere conseguenze anche molto gravi. Il nostro non più baffuto eroe si troverà infatti proiettato di colpo - lui che voleva solo fare una sorpresa alla moglie - in un universo da incubo: perché tutti quelli che lo conoscono da anni, e la moglie per prima, affermano di non averli mai visti, quei baffi, e che dunque nella sua faccia niente è cambiato. Il mondo comincia allora ad apparirgli «fuor di squadra», e il confine tra la realtà e la sua immaginazione sempre più sfumato. Delle due l'una: o è pazzo, o è vittima di un mostruoso complotto, ordito dalla moglie con la complicità di amici e colleghi, per convincerlo che è pazzo. Non gli resta che fuggire, il più lontano possibile. Ma servirà? O non è altro, la fuga stessa, che il punto di non ritorno? Per nessun lettore sarà facile ripensare a questo libro - in cui ritroviamo le atmosfere visionarie e paranoiche di quel Philip K. Dick sul quale Emmanuel Carrère ha scritto - senza un brivido di turbamento.

Dettagli

27 febbraio 2020
149 p., Brossura
La moustache
9788845934599

Valutazioni e recensioni

  • Fausto
    spiazzato!

    Non so dire se mi sia piaciuto o no. È un libro che ti lascia sospeso, senza appigli. Tutto parte da un gesto banale – tagliarsi i baffi – e da lì la realtà comincia a sgretolarsi. Mi ha inquietato, confuso, fatto dubitare di ogni cosa. Il finale è inaspettato, spiazzante, e forse volutamente irrisolto. Quando l’ho chiuso, mi sono chiesto: ma allora cos’era vero? Ancora non ho una risposta. E forse è proprio questo che lo rende potente. Sicuramente vorrò leggere altro di Carrère!

  • Elena
    I particolari

    “I baffi” da un gesto banale, la rasatura, per molti quotidiano, può nascere una storia avvincente. Cosa succede se cambio un particolare estetico, e nessuno se ne accorge? O meglio, perché nessuno lo vede? Il protagonista, che non ha nome, probabilmente per sottolineare una mancanza di identità, decide di tagliare i baffi che porta, con orgoglio, da diversi anni. La moglie, una coppia di amici e i colleghi di lavoro non se ne accorgono. Cominciano una serie di congetture che, effetto domino, scardinano tutte le sicurezze dell'uomo senza baffi. La trama è avvincente, talvolta disturbante, ci immedesimiamo in una persona che vive una profonda crisi di identità, piano piano precipitiamo in un vortice di pensieri che non ci danno via di scampo. Le domande sono tante: come può succedere? perché? cosa è vero è cosa è immaginazione? Alcune delle domande non hanno una risposta, ma probabilmente è giusto così, non si hanno sempre delle risposte. Quarto libro che leggo di Emmanuel Carrère, si conferma, a mio parere, un grande scrittore capace di mostrarci il lato oscuro dei suoi personaggi.

  • Michele
    un libro strano

    Una lettura inquietante. Il lettore è intorpidito dal susseguirsi degli eventi e non si accorge se dell’aspetto più ovvio del libro. Un rasoio di Occam nudo e crudo trasformato in libro.

Conosci l'autore

Foto di Emmanuel Carrère

Emmanuel Carrère

1957, Parigi

Emmanuel Carrère è scrittore, regista e sceneggiatore francese.Laureato all'Istituto di Studi Politici di Parigi, è figlio di Louis Carrère e della sovietologa e accademica Hélène Carrère d'Encausse figlia di immigrati georgiani che fuggirono la Rivoluzione russa.I suoi esordi sono stati nella critica cineatografica, per «Positif» e «Télérama». Il suo primo libro, Werner Herzog, un saggio, è stato pubblicato nel 1982. Il suo esordio come romanziere risale invece al 1983: è L'amico del giaguaro, pubblicato da Flammarion. Il successivo Bravura (1984, in Italia pubblicato nel 1991 da Marcos y Marcos), invece, è stato pubblicato da POL, editore con il quale da allora non ha più interrotto...

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