Il libro di Tranquillo permette agli appassionati di conoscere storie e personaggi che hanno cambiato irreversibilmente la storia del basket, senza però che di loro rimanesse una traccia tangibile. Dall'inventore del tiro in sospensione al primo manager di una squadra di afroamericani, passando per un allenatore avanti di decenni, Tranquillo racconta il basket ma anche l'America degli anni precedenti all'esplosione planetaria dell'NBA. A volte il discorso diventa parecchio tecnico, ma questi passaggi si superano facilmente grazie alla passione che Tranquillo fa trasparire.
Basketball r-evolution
Cinque uomini, un ideale quintetto di rivoluzionari del Gioco made in Usa. Flavio Tranquillo e la rivoluzione del basket attraverso le storie di cinque uomini che hanno cambiato le regole del gioco.
«Il jazz è libertà di espressione, la musica è l’arte dell’improvvisazione, e la stessa cosa vale per il basket, in cui i fondamentali hanno la funzione delle note nella musica. Da lì in avanti si improvvisa in ambedue i campi, ed è una cosa bellissima.» - Wynton Marsalis
L’allenatore-uomo-d’affari, il giocatore all’avanguardia, lo scommettitore incallito, l’arbitro tutto d’un pezzo e il coach visionario. Storie vere che raccontano come il cambiamento, dentro e fuori dal campo, ha più a che fare con la forza di volontà e la capacità di cogliere delle opportunità che con la tecnica e il talento. Le leggendarie imprese di Bob Douglas e degli Harlem Rens, la rivoluzione del tiro operata da Kenny Sailors, la controversa figura di Jack Molinas, la personalità senza limiti di Earl Strom e il genio tattico di Pete Newell rappresentano alcuni dei momenti più significativi dello sport che più di tutti ha incarnato la libertà d’espressione e d’interpretazione, nel Gioco come nel pensiero.
Cinque uomini, un ideale quintetto di rivoluzionari del Gioco made in Usa: l’allenatore-uomo-d’affari, il giocatore all’avanguardia, lo scommettitore incallito, l’arbitro tutto d’un pezzo e il coach visionario. Storie vere che raccontano come il cambiamento, dentro e fuori dal campo, ha più a che fare con la forza di volontà e la capacità di cogliere delle opportunità che con la tecnica e il talento.
Un libro per capire come da una fattoria del Wyoming si possa tracciare una linea che arriva dritta agli Splash Brothers e agli altri grandi tiratori di oggi. Come una sala da ballo di Harlem abbia aiutato un intero popolo a trovare dignità. Come giudicare gli arbitri sia infinitamente più facile che essere giudicati da loro. Come il male delle scommesse facesse parte dello sport anche in passato. Come la parola “genio” sia abusata parlando di allenatori e come, chi lo è stato effettivamente non ha poi ricevuto il trattamento che avrebbe meritato.
-
Autore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
SIMONE NICOLETTO 02 marzo 2017
-
Ciro Andreotti 23 dicembre 2016
Un’ideale quintetto di storie forse sconosciute a chi si professa cultore della palla a spicchi, a dimostrazione che oltre il basket c’è di più o quasi. Avventure di epoche remote che ruotano attorno alla pallacanestro di chiara matrice ‘Made in USA’. Lo scommettitore compulsivo Jack Molinas e l’onirico ed evoluzionista, lui di certo sì, coach Pete Newell. I New York Rens, cestisti di colore figli di un’epoca che ancora non aveva visto evoluire i Globetrotters di Abe Saperstein e Meadowlark Lemon, l’arbitro Earl Strom, con il suo carattere ‘leggermente sopra le righe’. Storie figlie di un’America scomparsa. Un saggio, perché è di questo che stiamo parlando, con un titolo che di per sé è già un programma con quella ‘r’ che sapientemente si aggiunge come un’addizione a una parola che già da solo rappresenta il progresso della specie cestistica, innanzitutto, e umana in seconda istanza. Un testo che travalica il perimetro del rettangolo di gioco per sconfinare nelle vicende che riguardarono la cultura Hippy, nelle mezzo delle difficoltà della comunità afroamericane ad integrarsi in epoche in cui ‘un nero’ era meglio che si guardasse le spalle, figuriamoci se poteva pensare di frequentare un college, e di come lo sport divenne veicolo e possibilità di offrire al mondo una visione più ampia e aperta di integrazione. Tranquillo, che da decenni scrive sulle pagine delle più influenti riviste di settore, e da altrettanto tempo ci accompagna fra le pieghe dell’America patinata fatta di play off e All - star team, per una volta ruba la scena al suo storico sodale Federico Buffa scusandosi con lui sin dalle prime battute del testo per aver cercato di narrare storie che gli appartengono di certo per professione, riuscendo a creare con il lettore un patto che non tradisce sino alla conclusione del testo, creando quel substrato di ricordi e storie capaci di legarti sino alla fine, facendo letteralmente sognare a occhi aperti chi l’America l’ha solo intravista e sfiorata fra le pieghe di qualche serie TV, del cinema d’importazione e ovviamente fra le telecronache che ormai da quasi quattro decadi ci accompagnano partendo da Magic e Larry ‘The Legend’ arrivando fino a Kobe e LeBrone. Unico limite è che piacerà prevalentemente a chi fruisce di palla a spicchi e chi mastica di sport, perché il linguaggio è in alcuni passaggi tecnico ed è facile perdersi fra i concetti di difesa e di ‘reverse offense’. Ma è un peccato che a fine libro ci si scorda altrettanto velocemente.
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it