Una delle opere più riuscite in assoluto sull'introspezione di Capitan America. Non è facile scrivere su un personaggio che a primo impatto può sembrare "piatto", vista l'estetica da eroe perfetto. Ma Steve Rogers dentro di sé soffre e qui ci vengono raccontati in modo magistrale tutti quei sentimenti che lo sconvolgono, che lo rendono meno super soldato e più umano. La perdita di Bucky segna una profonda ferita per cui non riesce a perdonarsi e ci racconta del suo più grande "sbaglio" proprio attraverso flashback e ricordi, uniti ad una narrazione ora più matura, del presente Steve. Ci viene mostrato un legame forte, una perdita che non ha digerito e per la quale si sente colpevole: "Portare un ragazzino in guerra... dovevo essere pazzo". Disegni di Sale meravigliosi, accompagnano perfettamente lo stile della narrazione, regalando pagine di ricca espressività emotiva. Consigliatissimo a chiunque voglia approfondire il personaggio di Capitan America e il legame che ha sempre contraddistinto lui e Bucky durante la seconda Guerra Mondiale. Umani, poi soldati. Amici, poi compagni d'armi.
