Blues Funeral

Da poco tempo ho ricominciato ad ascoltare la voce di Mark Lanegan che trovo unica e profonda e graffiante. Mi spiace che si parli sempre così poco di questo autore che ci ha lasciati troppo presto. Questo album secondo me sottolinea la bravura di un autore che poteva spaziare tra i generi, risultando sempre un gigante.

A otto anni da Bubblegum, suo ultimo lavoro solista, Lanegan ritorna per affrontare una nuova avventura solista, cercando di spiazzare. Blues Funeral può lasciare disorientati; perché all'inizio propina un gran bel rock-blues rauco e sgroppante ("Gravedigger's Song"), poi delizia con un mellifluo blues sensuale ("Bleeding Muddy Water") e, a seguire, le vene psych-folk di "Gray Goes Black" e quelle spiritual di "St. Louis Elegy".