Il sottotitolo “corso autodidattico” ben esprime il taglio dell’opera: la struttura è quella ideale per allievi principianti, ma il rigore logico espositivo può essere un valido aiuto anche per chi già conosce le regole di base e vuole consolidare e affinare le nozioni di base acquisite. Il metodo dichiarativo analizzato è quello del naturale lungo-corto (licita naturale in contrapposizione a quella convenzionale e/o artificiale, lungo-corto perché i cosiddetti pali vengono nominati in base alla lunghezza decrescente) riconosciuto dalla Federazione Italiana Bridge come Standard Italia e adottato dagli istruttori federali nelle scuole nazionali. Secondo l’autore solo affrontando il meccanismo del gioco della carta si può scoprire l’enorme utilità della dichiarazione e, pertanto, nel volume vengono enunciate prima le manovre delle carte e solo in seguito quelle che reggono il linguaggio dichiarativo, sovvertendo l’ordine delle fasi che si affrontano al tavolo. Considerata la grande complessità del gioco del bridge, la trattazione in generale, così come, più in particolare, gli esempi di smazzate e gli schemi licitativi, risultano facilmente comprensibili. Efficaci ed esaustivi gli esercizi posti a fine capitolo. In appendice troviamo un utile vocabolario, una breve digressione dedicata ai termini stranieri che connotano il linguaggio bridgistico, le risposte agli esercizi e l’accenno ad alcuni approfondimenti di tecnica di gioco.
