Ben Pastor, visti i buoni risultati di I misteri di Praga si deve essere detta per quale motivo non avrebbe dovuto riprovarci e allora ha scritto questo romanzo, che in pratica è un seguito del precedente, con gli stessi protagonisti, vale a dire il medico ebreo Solomon Meisl e il primo tenente dei lancieri, ora diventati ulani, Karel von Heida; la struttura è analoga con cinque capitoli, che corrispondono ad altrettanti racconti legati da una consecutio temporis, e con una ambientazione che cambia perché a guerra scoppiata i militari vanno al fronte e in questo caso i due personaggi principali, entrambi soldati (Meisl si è arruolato ed è maggiore della sanità) si recano in Galizia, dove le cose per l’imperial regio esercito non sono messe tanto bene. Se I misteri di Praga era una novità con più di un pregio e l’unico difetto consistente nella soluzione non logica dei casi, La camera dello scirocco risulta decisamente inferiore per qualità. Fermo restando che le soluzioni dei cinque casi, di cui ai rispettivi capitoli La morte e la fanciulla, La morte e San Giorgio, La morte all’Arcivescovado, La morte in Galizia e La camera dello scirocco, sono per così dire campate in aria, quello che appare carente, e che invece prima era di rilievo, è l’ambientazione e finché i fatti delittuosi avvengono a Praga bene, ma quando ci sposta all’estrema regione orientale dell’impero, teatro di battaglie, c’è una evidente approssimazione, e poi, spiace dirlo, l’atmosfera di mistero è forzata, artefatta, insomma l’opera, a mio parere, è poco avvincente, anche perché irrealistica negli accadimenti, con la guerra che dovrebbe cotribuire al pathos e invece ha toni smorzati, è un palcoscenico lontano, benché i protagonisti vi siano dentro fino al collo. E’ un peccato, e mi spiace, però deve essersi accorta anche Ben Pastor che in questa serie la penna si era spuntata, tanto è vero che successivamente a questo, uscito in Italia nel 2007 per i tipi della Hobby & Work e poi ripubblicato da Mondadori nel 2016, non ha provveduto a scrivere un seguito, forse perché i romanzi con protagonista von Bora incontravano e incontrano un gradimento indubbiamente superiore. Non ho altro da aggiungere, se non che nulla osta a leggere questo romanzo, che nonostante colpi di scena a effetto finisce con il non interessare più di tanto, perché manca di quegli aspetti positivi di cui ho accennato.
La camera dello scirocco
Nell'autunno del 1914, mentre in Europa scorrono fiumi di sangue da Parigi alla Russia, la città di Praga è sconvolta dal rapimento di una stella del teatro yiddish, il primo di una catena di enigmi delittuosi. II medico ebreo Solomon Meisl e il suo amico Karel Heida, giovane aristocratico, si gettano in un'inchiesta intricatissima che li porterà in un luogo dove tutte le storie e tutti i destini troveranno il loro imprevedibile scioglimento: la camera dello scirocco.
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2017
-
Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
Renzo Montagnoli 27 febbraio 2020
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it