Che dire...leggere Lemaitre è sempre un piacere. Anche questo capitolo delle indagini di Verhoeven tiene col fiiato sospeso e il colpo di scena è sempre garantito. Stile impeccabile.
Camille
Una rapina a mano armata. Una sola testimone scampata per miracolo. Un assassino sanguinario che la vuole uccidere. Il nuovo caso del commissario Camille Verhoeven.
Anne Forestier sta entrando in una gioielleria in pieno centro a Parigi, quando improvvisamente fanno irruzione dei rapinatori che la picchiano selvaggiamente e la sfigurano. La donna, quasi ridotta in fin di vita, riesce a sfuggire per miracolo e viene trasportata d'urgenza in ospedale. E' l'unica testimone e ha visto in faccia il suo aggressore. Anne Forestier non è una donna qualunque: è difatti l'amante del commissario Verhoeven, straordinario protagonista del romanzo "Alex", che anni prima aveva perso la moglie per mano di un temibile assassino seriale. Sconvolto, Verhoeven si getta anima e corpo in questa nuova indagine che è per lui a tutti gli effetti una questione personale. La caccia al colpevole si fa sempre più drammatica soprattutto perchè Anne è in pericolo: il rapinatore, uomo di rara ferocia, è deciso a trovare la donna e a ucciderla per non essere scoperto e condannato. Verhoeven capisce subito di chi si tratta, conosce bene le sue abitudini e le sue malefatte, mentre ignora molte cose di Anne...Ciò che segue è un faccia a faccia drammatico tra i due e Anne è la posta in gioco. Toccato profondamente nel suo intimo, Verhoeven diventa un uomo violento ed implacabile, fino a sacrificare tutti i suoi principi. Ma in realtà in questa storia chi è il cacciatore e chi la preda?
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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St.Beck.Sa.7 01 ottobre 2022
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gianni calciati 03 dicembre 2017
Il noir ha un assoluto proatagonista in Pierre Leamaitre: questo dorebbe essere chiaro per chi legge una recensione su qualsiasi romanzo di questo autore. “Camille” (purtroppo) conclude la trilogia del comissario Verhœven, che comprende “Irene” e “Alex”, quindi da leggere non prima degli altri due. Come anticipato inizialmente Lemaitre è un maestro del noir e con Camille lo conferma, dando vita a una storia tesa, cattiva, congeniata in modo da risultare ben al di sopra della media. Non riesco a fare una classifica tra i libri di questa trilogia, che hanno rappresentato per me una lettura piacevolissima e consigliata.
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Con questo libro, si chiude la trilogia di Pierre Lemaitre dedicata al piccolo Camille: sempre strepitosi i colpi di scena, anche se stavolta il colpevole non era del tutto imprevedibile Si tratta comunque di un ottimo giallo, non banale e che tiene inchiodato alla pagina finché non è finito; ottima la figura del commissario e ottima anche la descrizione della squadra investigativa Lemaitre si dimostra ancora una volta uno scrittore non usuale ma interessantissimo per l'orditura delle frasi letterarie e la scelta dei vocaboli, duro ma scorrevole nella narrazione. Unica pecca: non mi è piaciuta la parte dei colloqui in carcere, poiché, a mio avviso, forzata e poco credibile
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