Le ceneri di Pasolini. Scritture e forme di un intellettuale dissidente
Le ceneri di Pasolini non sono solo quelle di Gramsci ma anche quelle in cui è ridotta l’Italia definita “orribilmente sporca”, “disonesta”, “idiota”, “consumistica”, “ridicola” e “sinistra”, “ipocrita”, “corrotta”. La Nazione “più analfabeta”, con la borghesia “più ignorante d’Europa”, un “verminaio” e un “casino”, vocabolo che ricorda l’Italia-“bordello” di Dante, per non dire della misera Italia di Leopardi ridotta in vergogna e negletta: un disdegno per i suoi tempi dei quali Pasolini si ergeva a giudice. Ceneri anche della sua morte e di un mondo perduto, sepolto per sempre sotto le macerie di una società, contaminata e profanata, stracciata e ferita, lordata in modo indelebile negli aspetti interiori e nei valori più profondi delle coscienze. Contro questa Italia, le tante cose che detestava e i mali che denunciava Pasolini ha lottato da solo. A mezzo secolo dalla misteriosa e tragica morte il “caso Pasolini” continua a fare scandalo, provocano discussioni i suoi scritti e sempre vivo è il dibattito sul suo ruolo di letterato. Dopo di lui c’è solo il vuoto della contemporaneità letteraria che stiamo vivendo.
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Anno edizione:2025
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