Un romanzo ricco di umanità, ironia e profondità psicologica. La scrittura è scorrevole e intensa, capace di dare voce a personaggi complessi e contraddittori, sempre in bilico tra vizi, passioni e fragilità. Ho trovato straordinaria la capacità di Singer di mescolare leggerezza e dramma, mantenendo un tono avvincente e mai noioso. La storia, pur radicata in un contesto preciso, parla in realtà a tutti: è un affresco universale sulle debolezze e le illusioni dell’uomo.
Il ciarlatano
«Cento storie si svilupperanno, cento personaggi entreranno in scena, cento tradimenti si dipaneranno. E Singer si rivela come sempre un genio.» – Robinson
«Un'ottima traduzione che restituisce tutto lo humour e il ritmo di questo scrittore che pubblicava le sue storie a puntate su un periodico yiddish di New York» – Il Venerdì
Appena arrivati a New York, nei primi anni della guerra, gli ebrei polacchi dicono tutti la stessa cosa: «L'America non fa per me». Ma poi, un po' alla volta, molti ricominciano a «sguazzare negli affari» come pesci nell'acqua. Altri invece, e più di chiunque il protagonista di questo romanzo, girano a vuoto, si barcamenano, vivono alle spalle degli amici ricchi, o delle donne che riescono a sedurre. Di queste ultime Hertz Minsker non può fare a meno: sono «il suo oppio, le sue carte, il suo whisky»; le loro gambe, le loro ginocchia contengono «una sorta di promessa», e lui ha bisogno ogni giorno di nuove avventure amorose, di «nuovi giochi, nuovi drammi, nuove tragedie o commedie». Minsker, che pure è un erudito e ha familiarità con il Talmud e può «recitare poesie in greco antico e in latino», sembra capace solo di finire nei guai, e «da quarant'anni sta lavorando a un libro ma ancora non ha finito neanche il primo capitolo». In genere, però, le catastrofi che provoca, a sé stesso e a chi gli sta intorno, si risolvono in una strepitosa commedia - una commedia alla Lubitsch, con mariti traditi, amanti imbufalite, sedute spiritiche fasulle, crisi di nervi, mercanti di quadri falsi, audaci e fumose teorie edonistico-cabbalistiche...-
Autore:
-
Traduttore:
-
Curatore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2019
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
Pietro 21 settembre 2025un romanzo pieno di vita
-
Ciò che contraddistingue questo veramente “ultimo” romanzo di Singer, che ci arriva come un inaspettato, fascinoso dono postumo dello scrittore, è di certo la spericolata perizia affabulatoria con cui viene orchestrata intorno al protagonista Hertz Minsker, il Ciarlatano del titolo, una vorticosa costellazione di almeno quattro figure femminili principali, più qualcuna minore. Il legame fra loro e Hertz è, naturalmente, come in quasi ogni storia di Singer, quello dell’attrazione sessuale: irresistibile, eternamente ritornante, presentata come forza distruttiva, che nemmeno la ritualità del matrimonio è capace di esorcizzare, o incanalare una volta per tutte entro argini di normalità. E dunque, l’adulterio. Hertz, che di suo ha strappato Bronia, la sua seconda moglie, a un altro uomo e ai due figli rimasti a farsi ingoiare nel gorgo delle persecuzioni hitleriane a Varsavia, a sua volta è l’amante di Minna, la moglie del suo migliore amico e ricco benefattore Morris - in realtà, Moshe, con un tradimento delle proprie origini di cui arriverà a vergognarsi, amaramente - Kalisher; mentre Bessie, invano innamorata di lui, finirà per gettarlo nelle braccia di Miriam, profuga polacca che si presta a impersonare, in ambigue sedute assai poco “spiritiche”, la prima moglie morta di Hertz. Questo viluppo di casi umani, già di per sé difficile da dipanare, non fa che complicarsi quando ricompare, emergendo da non meno tortuose peripezie di fuga dall’Europa nazista, il primo marito di Minna, Krimsky, e si dà a contattare con ogni mezzo la ex moglie, per spillarle denari con la vendita di quadri di conclamata inautenticità, incappando invece ora in Hertz, ora in lei stessa, inviperita eppure implorante di non rovinarle la vita; finché, ultima ed esilarante complicazione, sopravviene l’indizio sbadatamente lasciato da Hertz nel letto dei suoi incontri con Minna e ritrovato proprio dal marito di lei, Morris: il fazzolettino dal bordino rosso incautamente dimenticato da Hertz nel letto del suo migliore amico a cui sta rubando la moglie, innesca così, proprio nella mente di Morris, una crisi che finirà per incrinarne tutta l’esistenza, e farla deragliare verso un quasi medioevale riconoscimento della vanitas vanitatum. Perché, detto francamente: questo non è – o non è soltanto - il turbinoso, dolente e buffonesco – secondo la classica mescolanza di alto e basso, di ghigno e di lamento, tipica di certo ebraismo mitteleuropeo - benché mai pochadistico, romanzo della “carriera di un libertino”: Hertz Minsker è, sì, un donnaiolo inguaribile, per quanto consapevole, in lucide, puntute autoanalisi piene di echi biblici, del proprio sguazzare nel fango; ma è anche l’uomo di ragione che fa, ai suoi interlocutori ma ovviamente a noi che lo leggiamo, le insistenti, cocciute, mai esaudite domande sul perché del male nel mondo, e sul grande, inspiegabile silenzio di Dio. Questo è, forse soprattutto, il romanzo della introvabilità di Dio. E, ciò nonostante, della sua mai dissetata ricerca.
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it