Milano, anni Trenta. C’è nebbia ed è freddo. Quello che blocca il sangue, gela le ossa e toglie ogni forza. Quello che impedisce di parlare. Anche solo di guardarsi dentro, perché uno sguardo più attento, più affilato può creare scompiglio. Anzi, veri e propri danni. Per fortuna, però, ci sono le sorelle Farelli che gestiscono da tempo la Pia Casa. E “pia” lo è di nome e di fatto. Varcando la soglia di questa casa familiare si scopre dunque un mondo intero. Buio, inquieto e irrequieto. Ma anche stanco. Così tremendamente stanco di lottare che pensa sia meglio lasciarsi trascinare dalla corrente. Arrendersi. Perché tanto ormai non c’è speranza. Né salvezza. C’è soltanto la realtà che non fa sconti a nessuno. Che la fa pagare a tutti: ai buoni e ai cattivi, a quelli che si danno da fare per realizzare i loro sogni e a quelli che invece preferiscono l’immobilità, la sospensione perché la paura di fallire è più grande del brivido dell’osare. E allora sopprimono i loro bisogni reali, soffocano – qualcuna di loro senza avvedersene – in un luogo in cui cercano di adattarsi e di farsi andare bene. Un luogo che si costruiscono su misura. Questo Scerbanenco, lo Scerbanenco di Cinema fra le donne è uno Scerbanenco che non ti aspetti. E non perché si addentra nell’universo e nella psiche femminili, non perché scandaglia con la precisione di una lama la sensibilità delle sue protagoniste, ma perché ha saputo raccontare in una specie di romanzo corale, anche se tutte le voci fanno capo a lui, narratore onnisciente, come gli esseri umani si perdono negli abissi, ma sanno anche tornare a galla. Con un nuovo vigore. Con una nuova determinazione. Romanzo noir? Sì e no. Il noir è una sfumatura del reale.
Cinema fra le donne
Originariamente uscito a puntate sulle pagine del “Corriere della Sera” tra il dicembre 1942 e il gennaio 1943, Cinema fra le donne dimostra, una volta di più, l’incredibile talento di Scerbanenco nel raccontare come gli esseri umani possano perdersi negli abissi, ma anche trovare la forza impensabile per salvarsi.
A Milano, la Pia Casa garantisce ospitalità gratuita alle donne con gravi problemi economici e personali: è un luogo in cui rifugiarsi, ma anche il primo passo per trovare un proprio posto nel mondo, e ricominciare a vivere. Cristina, Maria, Franca, Anna e Gertrude sono solo alcune delle anime alla deriva che popolano l’ostello: ognuna di loro ha una storia che non vuole raccontare e da cui, inevitabilmente, continua a fuggire. Un passato che, di tanto in tanto, si ripresenta più forte e feroce. La loro routine è scompaginata quando una troupe cinematografica arriva nella casa per girare le scene di un film, a cui le donne sono chiamate a partecipare. Il cinema porta i suoi sogni e le sue illusioni tra le mura della Pia Casa, che si anima di una nuova, e pericolosa, irrequietezza. In una Milano fredda, nebbiosa, frenetica, che non fa sconti a nessuno, Giorgio Scerbanenco scandaglia con meticolosa precisione, sensibilità e umanità i pensieri e le emozioni delle protagoniste di questo romanzo.
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Anno edizione:2024
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Antonietta Florio (Il Club Del Sapere Filosofico) 03 gennaio 2025Cinema fra le donne
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