La città è salva di Bretaigne Windust,Raoul Walsh - DVD
La città è salva di Bretaigne Windust,Raoul Walsh - DVD - 2
La città è salva di Bretaigne Windust,Raoul Walsh - DVD
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Dati e Statistiche
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La città è salva
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Descrizione


Dopo la morte dell'unica persona che poteva testimoniare contro lo spietato criminale Mendoza, il procuratore distrettuale Ferguson ripercorre tutta l'intricata vicenda di un'organizzazione segreta che compie omicidi. Il procuratore sa che nella mole di deposizioni raccolte dalla polizia c'è un indizio, un piccolo particolare che può incastrare definitivamente Mendoza, ma non riesce a ricordare cosa sia esattamente. Quando quel particolare gli ritornerà in mente, Ferguson dovrà battere sul tempo Mendoza, che ne è venuto a conoscenza e intende farlo sparire per salvarsi così dalla condanna capitale.

Informazioni dal venditore

Venditore:

Dettagli

1951
DVD
8023562002765

Informazioni aggiuntive

  • A & R Productions, 2013
  • A&R Productions s.a.s.
  • 86 min
  • Italiano (Dolby Digital 2.0);Inglese (Dolby Digital 2.0);Spagnolo (Dolby Digital 2.0)
  • Italiano
  • 1,37 16:9 Full Screen
  • trailers

Valutazioni e recensioni

  • ELENA LARDI

    Ultimo film che Humphrey Bogart girò per la Warner. Questa volta Bogart abbandona il ruolo del gangster per interpretare quello di un coraggioso procuratore distrettuale (Ferguson) impegnato a dare la caccia al capo di un'Anonima Omicidi. L'unico testimone oculare, finalmente disposto a testimoniare, muore accidentalmente precipitando da un cornicione durante un futile tentativo di fuga. Ma quello era veramente l'unico testimone ancora in vita? Il film fu diretto in gran parte dal grande Raoul Walsh che, però, non è accreditato.

Conosci l'autore

Foto di Raoul Walsh

Raoul Walsh

1889, New York

"Regista e attore statunitense. Dopo essere stato attore teatrale, domatore di cavalli e guerrigliero con Pancho Villa, trova la propria strada nel cinema, dove viene lanciato da D.W. Griffith come attore (La nascita di una nazione, 1915) e aiuto-regista. La sua carriera è una delle più lunghe e feconde (oltre cento film) della storia del cinema. Artigiano di grande ed eclettico mestiere, tanto da essere spesso chiamato a sostituire altri registi in difficoltà, si afferma come narratore impareggiabile, dal linguaggio spoglio ma estremamente efficace, che in alcuni casi tocca vertici di un'essenzialità amara e sublime. Ottimo direttore di attori, e bravo attore egli stesso (fino al 1929, quando perde un occhio durante le riprese di Il grande sentiero) eccelle nei film d'azione e di avventura,...

Foto di Humphrey Bogart

Humphrey Bogart

1899, New York

"Propr. H. De Forest B., attore statunitense. Icona maschile del cinema classico hollywoodiano, sicuramente il più citato nella storia del cinema (da J.-L. Godard a W. Allen), mito intramontabile di molte generazioni femminili per il suo personaggio di «tough guy» (duro) dall'animo sensibile; è destinato dal padre medico a seguirne le orme, ma si fa espellere dalla scuola e si arruola in marina dove, in seguito a un'esplosione, si procura una leggera ferita al labbro superiore e un conseguente piccolo difetto di pronuncia delle «s» (blesità), che rimarranno tratti caratteristici del suo volto e della sua recitazione. Inizia a calcare le scene nel teatro di un amico di famiglia nei primi anni '20, e nel 1930 debutta in un corto cinematografico, ma senza successo. Per qualche anno si divide...

Foto di Zero Mostel

Zero Mostel

1915, New York

Nome d'arte di Samuel Joel M., attore statunitense. Nasce come serio interprete teatrale di classici, a dispetto della mole e dell'aspetto pacioso che gli frutteranno invece al cinema diversi ruoli comici-brillanti. Gli esordi sono in parti drammatiche con E. Kazan in Bandiera gialla (1950) e B. Windust in La città è salva, dello stesso anno. Negli anni '50 incappa nella cosiddetta «caccia alla streghe» del maccartismo, e lascia le scene per riapparirvi solo dagli anni '60 in commedie tipo Dolci vizi al foro (1966) di R. Lester o nel primo film di M. Brooks Per favore non toccate le vecchiette (1968). Nel 1976, diretto da M. Ritt, ha modo di rievocare il suo dramma umano e artistico in Il prestanome, nei panni del comico Hecky che, vittima del maccartismo, arriverà al suicidio.

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