«Quello che vorrei è continuare a viaggiare con la mia canoa e il mio sacco a pelo, senza dovermi preoccupare di niente o di nessuno. Vorrei che questa vita continuasse per sempre e che i giorni passati a pagaiare, esplorare, scoprire e fotografare il paesaggio, senz'altra compagnia che quella di me stesso e di pochi incontri fortuiti, non finissero mai.» Un desiderio lungo una vita, parole che sembrano il mantra di Roberto Chilosi, guida rafting, maestro di canoa, viaggiatore e sportivo che in “Come acqua” ci racconta alcuni episodi delle sue avventure e dei suoi viaggi in giro per il mondo, a partire dal 1995 fino al 2020. L'autore si mette completamente a nudo in questo libro, che è non solo romanzo d'avventura ma anche autobiografia, mostrandosi talvolta fragile e senza risparmiare al lettore dettagli poco lusinghieri della sua vita personale. Ma è proprio questo l'aspetto che mi ha più colpito del libro: a differenza di altre autobiografie, cariche di egocentrismo e autoincensamenti, Roberto Chilosi fa molta autocritica, prendendosi spesso a schiaffi e rivolgendo commenti piuttosto duri verso se stesso; il che porta il lettore a riflettere a lungo (anche a libro concluso) sugli argomenti sollevati dall'autore. Condito da uno stile ironico e diretto, molto piacevole e divertente da leggere, “Come acqua” accompagna il lettore in giro per il mondo, in luoghi e anni diversi, fatti di colori, sapori e nozioni storiche, politiche e sociali che rendono il testo anche romanzo di formazione e culturale. Il tutto accompagnato dal brivido freddo dell'acqua che si sente sulla pelle mentre si sfogliano le pagine. Roberto ci ha regalato la sua vita, concreta, nuda e cruda, senza risparmiare nulla, mostrandosi e mostrandoci la natura per quello che è: potente, spietata e straordinaria, e l'unico regalo che noi possiamo fare a noi stessi è leggere questo bellissimo libro (che verso l'epilogo fa sfociare persino qualche lacrima).
