Elisa non è solo una protagonista: è il battito spezzato e coraggioso di chi ha guardato in faccia la morte e ha deciso di vivere ancora. Sopravvissuta a un cancro al seno, si rifugia nella quiete di Varenna, sperando che il tempo possa lenire le ferite che nemmeno il corpo riesce a nascondere. Valentina Di Caro ci prende per mano e ci fa entrare nei pensieri più intimi di Elisa: la paura che il dolore torni, la speranza timida che il futuro possa essere ancora luminoso, il bisogno disperato di sentirsi di nuovo intera. Ogni pagina vibra di emozioni vere, crude, senza filtri. Quando Michele torna nella sua vita, Elisa ritrova un porto sicuro, una promessa di pace. Michele è stabilità, dolcezza, il suono rassicurante della normalità che tanto le è mancato. Eppure... il cuore di Elisa non riesce a battere solo per la tranquillità. Bruno arriva come un temporale d’estate: improvviso, violento, impossibile da ignorare. Un uomo segnato dal passato, rotto e bellissimo nella sua imperfezione. Con lui, Elisa scopre che la vita vera pulsa nei rischi che si è disposti a correre. Che l'amore non è sempre dolce: a volte è vertigine, fame, paura. Valentina Di Caro scrive come chi conosce la malinconia e la speranza, come chi sa che la felicità non è mai facile, ma sempre preziosa. Le sue parole sono cristalli d’acqua: delicate, scintillanti, capaci di spezzarsi e ricomporsi mille volte, come Elisa stessa. La narrazione scorre morbida, con un’intensità che si fa più profonda ad ogni capitolo. E mentre leggi, senti l’odore della pioggia sui ciottoli di Varenna, il calore di un caffè tra mani tremanti, il battito incerto di un cuore che non vuole arrendersi. Come cristalli d’acqua è un romanzo sulla vita che si sgretola e si ricompone, sull'amore che guarisce ma non sempre lenisce, sul coraggio di scegliere chi si vuole essere, anche quando il mondo intero ci vuole diversi. Continua sul blog.
