Comunicare letteratura. Vol. 5
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Incontri e confronti potrebbe essere il titolo del caleidoscopio di proposte di «Comunicare letteratura 5». Un percorso esplorativo di nuove scritture e nuovi spazi letterari che ancora una volta illustra temi fondanti dell’annale con inattese aperture. L’Ungaretti delle lettere inedite a Lorenzo Montano, poeta e traduttore, si lega idealmente con il Celan della nuova, personalissima lettura di Reitani, per essere stato uno fra gli autori più amati e sperimentati dal poeta di Tschernowitz, a sua volta ampiamente presente nelle antologie di Ervino Pocar. Questi non è soltanto oggetto dell’articolato saggio critico di Renate Lunzer, che ne approfondisce ruolo e rapporti con il contesto giuliano di origine, ma è presente anche con un proprio corposo inedito, grazie al quale ci si può rendere pienamente conto della sua modernità, di «mediatore per vocazione», troppo spesso sottovalutato, forse proprio a causa del ruolo «di servizio» che volle assumere. Il contributo di Luisa Sello potrebbe apparire «eccentrico» rispetto alle linee guida di «Comunicare», pubblicazione dedicata programmaticamente all’area italo mitteleuropea nel senso più ampio del termine. Lo studio della ricezione del poeta scozzese Burns in Italia, se allarga i confini linguistico-letterari propri della rivista, ribadisce una volta in più, se necessario, che «i confronti e gli incontri» fra lingue e letterature e generi sono infiniti e mai suscettibili di delimitazioni nette. Daniela Nelva rilegge Musil, interrogandone gli «scritti di montagna» – e in particolare quelli suggeriti dall’esperienza in Trentino –, e evidenziando come l’incontro con una precisa topografia non sia esclusivamente strumentale a un personale riutilizzo dello scrittore, ma di volta in volta ne modifichi e ne definisca la Weltanschauung. I contributi legati all’area slava ribadiscono ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, quanto la letteratura sia non solo importante, ma anche «potente» e di conseguenza temuta. Il rigido controllo di una censura che ha paura della parola della poesia, suggerisce a Brodskij, presente con una lettera inedita tradotta e introdotta da Alessandro Niero, espressioni nella quali risuona forte la consapevolezza della dignità e della necessità di autonomia del proprio lavoro. I versi di Nikolaj Bajtov, per la prima volta in italiano nelle parole di Elisa Baglioni, fanno arrivare la voce di un altro esponente di spicco di quell’universo poetico russo della contemporaneità ancora troppo poco conosciuto e pure tanto vitale e impegnato. L’originale lavoro di Ivana Sajko, proposto nella versione e con nota di Elisa Copetti, intreccia a motivi privati temi politici di grande attualità, per i quali, ancora una volta, il teatro si dimostra strumento efficacissimo di dibattito. Ultimi, ma non certo per novità e attualità, gli interventi di Monica Bassi su Richard Teschner: nome sconosciuto ai più, che rimanda a un mondo viennese ricco ancora di infinite soprese e che gli stessi Viennesi riscopriranno nella primavera del 2013 con una mostra che il Theatermuseum dedicherà a questo sconosciuto «maestro delle marionette»
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Editore:
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Anno edizione:2013
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In commercio dal:30 aprile 2013
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