La concordanza dei tempi verbali. La grammatica senza segreti
So che tu parti. Seppi che tu eri partito. Sapevo che tu saresti partito. Credo che tu parta. Credevo che tu partissi. Credevo che tu fossi partito. Nelle frasi precedenti i verbi sapere, credere e partire sono coniugati in modo diverso per determinare il rapporto di tempo (contemporaneità, anteriorità e posteriorità) fra proposizione principale e subordinata. Quali sono le norme della lingua italiana sulla concordanza dei tempi? Esiste una sorta di "consecutio temporum" come in latino? Questo libro è dedicato alle regole che ci aiutano a non commettere errori di sintassi e soprattutto a non saltare da un tempo verbale all'altro in modo incoerente. Ogni caso viene spiegato con esempi e schemi per facilitare lo studio di una materia tanto affascinante quanto complessa. Sono proposti molti esercizi divisi per argomento e, nell'ultimo capitolo, viene fornita la soluzione di ciascun compito per l'autoverifica immediata delle competenze acquisite.
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Anno edizione:2017
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