La conquista di Plassans. Il ciclo dei Rougon-Macquart. Vol. 4 - Émile Zola - copertina
La conquista di Plassans. Il ciclo dei Rougon-Macquart. Vol. 4 - Émile Zola - copertina
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La conquista di Plassans. Il ciclo dei Rougon-Macquart. Vol. 4
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"La conquista di Plassans">, quarto volume del ciclo dei Rougon-Macquart, apparve su «Le Siècle» in 44 puntate, dal 24 febbraio al 25 aprile del 1874; nello stesso anno, con alcune correzioni rispetto alla versione su rivista, venne pubblicato in volume da Charpentier. Dei diversi volumi del ciclo, La conquista di Plassans è uno dei meno venduti e dei meno letti e a tutt’oggi non è di certo tra i più noti al grande pubblico, nonostante l’apprezzamento di diversi contemporanei di Zola, come Flaubert. Si torna, dopo due romanzi squisitamente parigini, a Plassans, nella provincia, dove ritroviamo alcuni personaggi del primo volume; oltre alla coppia dei Rougon, genitori di Marthe, con la vecchia e scaltra Félicité che sorveglia e decide le sorti della piccola città, abbiamo anche lo zio Macquart, Antoine, che determinerà materialmente l’epilogo tragico della vicenda. Infine, un richiamo non marginale per l’evoluzione dell’opera è ai potenti di Parigi che hanno inviato a Plassans il reverendo Faujas in missione segreta: nel mandante del prete ambizioso è già possibile intravedere il ritorno del protagonista di Sua Eccellenza Eugène Rougon.

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20 marzo 2025
432 p., Brossura
9791257140564

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Émile Zola

1840, Parigi

Scrittore francese. Rimase presto orfano e trascorse l'infanzia e la giovinezza in gravi ristrettezze economiche. Prima di raggiungere il successo con i suoi romanzi, visse lavorando presso la casa editrice Hachette e facendo il giornalista, attività che non abbandonò mai del tutto. Considerato il caposcuola del naturalismo letterario, fu al centro di numerose polemiche artistiche, impegnandosi, tra l'altro, nella difesa di Manet e degli impressionisti ("I miei odii", 1866). Ma l'avvenimento più clamoroso della sua vita è legato al caso Dreyfus. Schieratosi con gli innocentisti, denunciò il complotto militarista e reazionario con la famosa lettera aperta (J'accuse) pubblicata su "L'Aurore" (1898). Condannato a un anno di carcere, per evitare la prigione,...

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