Romanzo delicato che fa vibrare le corde dell'anima, trasporta il lettore in un ambiente magico, poetico, quasi fuori dal mondo. Un mondo incantato, impalpabile, che narra di sogni, di confini sfumati, come spesso sa fare solo il cuore puro dei bambini che tutto rende possibile. Si narra l'amore sconfinato per la natura, il canto di una ninna nanna dispersa e trasportata dal vento, le nuvole che mutano e si trasformano, il mare azzurro che si specchia nel cielo ed il mare nero, scuro, in burrasca, tanto pericoloso e potente. Nell'approccio al racconto si ha quasi la sensazione di leggere una fiaba ma procedendo nella lettura ci si rende conto di trovarsi di fronte ad una prosa delicata che affronta temi importanti come il miracolo della vita, si parla di amore, di solitudine, di paura, di morte.. Mi è piaciuto davvero tanto, unico nel suo genere, è un toccasana per l'anima come se fosse una buona tisana calda e profumata. Ne consiglio la lettura a chi ha ancora la capacità di stupirsi, di sognare, di amare e di lasciarsi andare al trasporto delle onde del mare e del soffio del vento. Siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita (Shakespeare)
Il contanuvole
Quasi fossero cieli, queste pagine sono colme di nuvole che scorrono, sopra una terra dal cuore di fuoco. Luoghi dove regna il vento capace di piegare lecci maestosi, ma anche di inseguire echi di fiabe o carezzare un volto. Pagine per raccontare la storia di Nino e del suo strano marchingegno… Per narrare di Hibrahim e Carlotta, due ragazzi cresciuti respirando venti lontani e diversi… Pagine, per scoprire un sogno lasciato in dono a qualcuno che un giorno arriverà da lontano.
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Autore:
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Editore:
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Formato:
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Lingua:Italiano
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Simona 26 ottobre 2021
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Gianfranca Garavini 29 dicembre 2012
“Il contanuvole”, un titolo particolare ed intrigante per una storia scritta con grande sensibilità e delicatezza. Una tenera favola, una dolce coccola per la nostra anima, quella stessa poesia che dimora nell’animo di Marcello Loprencipe. Osservo la copertina e sembra si materializzi un sogno antico, una locomotiva che esce da una nuvola, un cielo azzurro e intorno dei cirri bianchi, che galleggiano leggeri, come fossero piume. Alle due di notte l’ho terminato e già avrei voluto ricominciarlo daccapo. Le parole lette mi cullavano mentre scivolavo nel sonno e con Nino mi sono trovata dentro il vagone vuoto del treno a tenergli compagnia. Con lui ho udito quell’eco lontano, quasi fosse un’antica fiaba portata dal vento, quella dolce melodia che cantava così: “Un sogno per ogni nuvola… un sogno per ogni nuvola…”.. sono entrata nel suo sogno.... In queste pagine si avverte l’amore profondo dell’autore per le nuvole, queste piccole particelle d’acqua, sospese in una tavolozza celeste che se allunghi una mano le tocchi, le senti e, il vento.. quel vento come forza della natura che ti accarezza, ti scompiglia i capelli e i pensieri. Pagine piene di nuvole, di vento e.. di sogni. Siamo su un’isola circondata dal mare con le sue onde bianche, e si narra la storia di Nino, un bambino che giocava con le nuvole, con la luna e il sole. Un bambino solitario, amico del vento, a cui troppo presto sono stati tolti gli abbracci ed i baci più teneri che si possano ricevere, quelli che solo una mamma sa dare.. “Così una sera accadde che gli vennero a mancare i baci, le carezze e quella ninna nanna che lo aveva sempre accompagnato per mano fino al bordo dei suoi sogni.” La vita scorre, ma non priva Nino dei suoi sogni, delle sue nuvole e con l’aiuto del mare, crea uno strano marchingegno per contarle..complici un leccio e un pozzo.. In queste pagine c’è poesia, c’è magia che lambisce silenziosamente le emozioni più semplici e vere, come un’onda che sogna di essere nuvola: “Una nuvola In fondo non è altro che il sogno dell’onda.. le onde sognano e nel sogno vogliono essere altro e ci riescono, grazie all’aiuto del vento.” Il tempo passa e Nino invecchia e “si sa, i vecchi devono abituarsi prima all’inevitabile distacco da ciò che amano di più e per questo spesso appaiono burberi e poco propensi alle dolcezze, anche se in realtà hanno un disperato bisogno di baci ed abbracci.” Ma il futuro improvvisa portando da paesi lontani Hibraim e Carlotta, il passato e il presente, sogni e realtà, si fondono e confondono in un unico tempo e spazio. Un dono prezioso, un tesoro da lasciare in eredità.. ”Può giocare degli strani scherzi il vento. A volte reca fin lì essenze e profumi raccolti lontano, tanto lontano da sembrare come provenienti da un altro mondo.” L’autore ci insegna ad aprire la mente alla fantasia e a non chiudere mai la porta ai sogni, a non abbandonarli, ma carezzarli come fossero reali, tenerli abbracciati mentre si percorrono le strade della vita, con i suoi vicoli ciechi e le giornate piene di pioggia…in fondo una vita senza sogni da rincorrere, che vita è? Chiudo nuovamente il libro, e delle “gocce di sogni” rigano il mio volto.. ...ed io ti vedo quando ti fermi sotto quel leccio col sorriso bambino, e parli con lui, gli confidi i tuoi pensieri, i tuoi tanti sogni.. lui ti risponde allungando un po’ i suoi lunghi rami in un caloroso abbraccio, ed il vento sorride felice..
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Gianfranca Garavini 29 dicembre 2012
“Il contanuvole”, un titolo particolare ed intrigante per una storia scritta con grande sensibilità e delicatezza. Una tenera favola, una dolce coccola per la nostra anima, quella stessa poesia che dimora nell’animo di Marcello Loprencipe. Osservo la copertina e sembra si materializzi un sogno antico, una locomotiva che esce da una nuvola, un cielo azzurro e intorno dei cirri bianchi, che galleggiano leggeri, come fossero piume. Alle due di notte l’ho terminato e già avrei voluto ricominciarlo daccapo. Le parole lette mi cullavano mentre scivolavo nel sonno e con Nino mi sono trovata dentro il vagone vuoto del treno a tenergli compagnia. Con lui ho udito quell’eco lontano, quasi fosse un’antica fiaba portata dal vento, quella dolce melodia che cantava così: “Un sogno per ogni nuvola… un sogno per ogni nuvola…”.. sono entrata nel suo sogno.... In queste pagine si avverte l’amore profondo dell’autore per le nuvole, queste piccole particelle d’acqua, sospese in una tavolozza celeste che se allunghi una mano le tocchi, le senti e, il vento.. quel vento come forza della natura che ti accarezza, ti scompiglia i capelli e i pensieri. Pagine piene di nuvole, di vento e.. di sogni. Siamo su un’isola circondata dal mare con le sue onde bianche, e si narra la storia di Nino, un bambino che giocava con le nuvole, con la luna e il sole. Un bambino solitario, amico del vento, a cui troppo presto sono stati tolti gli abbracci ed i baci più teneri che si possano ricevere, quelli che solo una mamma sa dare.. “Così una sera accadde che gli vennero a mancare i baci, le carezze e quella ninna nanna che lo aveva sempre accompagnato per mano fino al bordo dei suoi sogni.” La vita scorre, ma non priva Nino dei suoi sogni, delle sue nuvole e con l’aiuto del mare, crea uno strano marchingegno per contarle..complici un leccio e un pozzo.. In queste pagine c’è poesia, c’è magia che lambisce silenziosamente le emozioni più semplici e vere, come un’onda che sogna di essere nuvola: “Una nuvola In fondo non è altro che il sogno dell’onda.. le onde sognano e nel sogno vogliono essere altro e ci riescono, grazie all’aiuto del vento.” Il tempo passa e Nino invecchia e “si sa, i vecchi devono abituarsi prima all’inevitabile distacco da ciò che amano di più e per questo spesso appaiono burberi e poco propensi alle dolcezze, anche se in realtà hanno un disperato bisogno di baci ed abbracci.” Ma il futuro improvvisa portando da paesi lontani Hibraim e Carlotta, il passato e il presente, sogni e realtà, si fondono e confondono in un unico tempo e spazio. Un dono prezioso, un tesoro da lasciare in eredità.. ”Può giocare degli strani scherzi il vento. A volte reca fin lì essenze e profumi raccolti lontano, tanto lontano da sembrare come provenienti da un altro mondo.” L’autore ci insegna ad aprire la mente alla fantasia e a non chiudere mai la porta ai sogni, a non abbandonarli, ma carezzarli come fossero reali, tenerli abbracciati mentre si percorrono le strade della vita, con i suoi vicoli ciechi e le giornate piene di pioggia…in fondo una vita senza sogni da rincorrere, che vita è? Chiudo nuovamente il libro, e delle “gocce di sogni” rigano il mio volto.. ...ed io ti vedo quando ti fermi sotto quel leccio col sorriso bambino, e parli con lui, gli confidi i tuoi pensieri, i tuoi tanti sogni.. lui ti risponde allungando un po’ i suoi lunghi rami in un caloroso abbraccio, ed il vento sorride felice..
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