Contro la condizionalità. Riaffermare la cittadinanza dei diritti
Esiste un principio che accomuna i prestiti erogati dalle istituzioni finanziarie internazionali, le misure di reddito minimo e, in generale, un numero sempre più elevato di erogazioni economiche rivolte a individui, organizzazioni o Stati che si trovano in condizione di bisogno: la condizionalità. Questa prevede che trasferimenti e servizi non vengano offerti in ragione di un diritto soggettivo, ma siano subordinati all’adozione di comportamenti ritenuti appropriati o desiderabili da chi offre sostegno o aiuto. Questa modalità di relazione tra chi dà e chi riceve è diventata così pervasiva da rappresentare oggi un vero e proprio principio ispiratore dell’azione pubblica; e forse, proprio per questo, fatichiamo a scorgerla in azione e a coglierne la capacità di trasformare la cittadinanza dei diritti in una cittadinanza dei doveri. Questo volume rappresenta un tentativo di “denaturalizzare” il principio di condizionalità, esplorandone le forme, le ragioni del successo, l’universo semantico cui si connette e da cui trae legittimazione. Metterlo in discussione, sottraendolo al “dato per scontato”, è il punto di partenza inevitabile per una riflessione sul senso e sulle forme della cittadinanza sociale, sui suoi cambiamenti e, soprattutto, sulle sue possibili traiettorie future.
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Anno edizione:2024
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In commercio dal:18 ottobre 2024
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