Contro lo sport (a favore dell'ozio) - Bruno Ballardini - copertina
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Contro lo sport (a favore dell'ozio)
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Descrizione



«Un attacco inaudito allo sport e a tutto quello che significa per noi.» Thomas Bach

Nell'anno delle Olimpiadi e degli Europei di calcio, Bruno Ballardini, intellettuale e sociologo, si interroga sui motivi dell’ossessione salutista che permea e scandisce le nostre vite.

Dal 5 al 21 agosto si svolgeranno le Olimpiadi di Rio de Janeiro. Si tratta della nuova edizione di un evento che si ripete da secoli, per il quale, addirittura, si deponevano le armi e si interrompevano le guerre. Lo sport, insomma, ha sempre costituito, nella storia umana, un fattore fondamentale e spesso inspiegabile di fratellanza nella competizione. Ma poi le guerre si son sempre riprese, gli uomini hanno continuato a cadere sotto i colpi delle armi, e lo sport s’è dimostrato essere soltanto un’inutile divagazione, con in più la capacità di dividere animi che, altrimenti, non si sarebbero mai contrapposti. Ora l’ossessione salutista ha fatto sì che lo sport sia la nuova e unica religione universale del nostro tempo, ma come ogni religione ha i suoi non praticanti e i suoi adepti infedeli: perché, ad esempio, alleniamo il nostro corpo e contemporaneamente lo avveleniamo fumando e mangiando male? E perché tentare di allungare la propria vita tenendosi in forma, quando è stato, invece, lo sviluppo della farmacopea a garantirci l’esistenza fino a un’età media sempre crescente?
Lo sport nel suo complesso sembra aver sostituito riti, assorbito funzioni e paradigmi fondamentali nella cultura primitiva, per riproporli in una forma modernamente accettabile. Non solo, ma fornisce un'efficace integrazione al sistema educativo e alla religione. Per alcuni, rappresenta un'innocua metafora della guerra, per molti altri il farmaco universale grazie a cui è possibile far crescere bene i giovani, sviluppare e fissare sani valori etici e morali, far tornare belli i brutti, prevenire ogni tipo di malattia, allungare la vita media dell'uomo medio.
In definitiva lo sport "fa bene", ci aiuta nella nostra lotta contro il male e, in virtù di ciò, fare sport diviene quasi un dovere etico. Invece, lo sport fa male.

Dettagli

23 giugno 2016
216 p., Brossura
9788868529352

Conosci l'autore

Foto di Bruno Ballardini

Bruno Ballardini

Bruno Ballardini è nato a Venezia nel 1954 ed è un esperto di marketing e comunicazione strategica. Ha lavorato per grandi aziende pubblicitarie come BBDO, Saatchi & Saatchi, Young & Rubicam e ha creato campagne per le imprese del largo consumo. Ha insegnato Tecniche della Comunicazione Pubblicitaria e di Giornalismo all'università La Sapienza, e ha poi collaborato con quotidiani come "Il Sole 24Ore", "il Fatto Quotidiano" e "Linus".Tra i suoi titoli ricordiamo La morte della pubblicità (Castelvecchi, 1994, poi Lupetti Editori, 2013), Manuale di disinformazione (Castelvecchi, 1995). Ha poi pubblicato i due bestseller Gesù lava più bianco. Ovvero come la Chiesa inventò il marketing (Minimum fax, 2000) e Gesù e i saldi di fine stagione....

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